Harold

È il film spartiacque della carriera registica di Harold Ramis. Cresciuto nei collettivi provenienti dalla controcultura TVTV (prodotti audiovisivi sperimentali a San Francisco), The Second City (cabaret comico a Chicago) e National Lampoon (rivista satirica a New York), il nostro è stato anche giornalista freelance per il mensile Playboy e il quotidiano Chicago Daily News. Nasce come comedian ma ha una presenza fisica meno dirompente rispetto a Bill Murray (conosciuto già ai tempi di TVTV) e John Belushi (gli faceva da spalla dentro Second City e lo seguì a New York per il programma radio nato dalla rivista National Lampoon). Avete capito: Ramis fa parte di quella formidabile generazione di nuovi autori e attori comici in cui sarebbero orbitati anche Dan Aykroyd, Chevy Chase, Gilda Radner, Anne Beatts e Michael O’Donoghue che vedevano dall’altra parte dell’oceano nei più vecchi Monty Python degli indiscutibili punti di riferimenti. Al cinema Ramis sfonda graz...