Come spiegato da Coppola:
Ero a Londra per incontrare la stampa e ogni singola intervista era una sorta di confronto sulle accuse di razzismo nei miei confronti. E io non facevo che pensare “Questa cosa è fuori controllo”. Semplicemente, non voglio che il mio nome sia neanche lontanamente associato a qualcosa di simile. Pensavo semplicemente di ignorare la cosa, ma poi la mia bambina mi ha chiesto “La gente penserà che sei razzista?”. È proprio a quel punto che ho detto apertamente “Questa cosa è decisamente fuori controllo”.
Sul boom dei progetti televisivi degli ultimi anni, la regista si è detta compiaciuta ma non particolarmente interessata:
La gente mi chiede spesso [se lavorerò a una serie TV]. Puoi raccontare una storia lunga sei ore, è interessante. Ma non mi sono ancora immersa in qualcosa del genere. In generale, amo essere breve e diretta. Una serie continuativa non è il mio genere di cose.
In merito al progetto che la vedeva legata alla regia de La Sirenetta – progetto che, lo ricordiamo, vedeva coinvolte la Working Title e la Universal Pictures, con Tim Bevan ed Eric Fellner come produttori – Coppola ha spiegato:
Per me quello è un discorso più orientato al business: quando spendi tantissimi soldi tutto diventa essenzialmente una questione di affari a scapito della libertà creativa. Il progetto de La Sirenetta è stata la cosa più vicina a quel tipo di approccio [business] che mi sia mai capitato di esaminare. Non ho mai voluto essere una regista che viene “ingaggiata”. Amo fare le cose a modo mio. E quando sei al timone di un progetto di quel tipo devi compiacere una quantità enorme di gente, quindi è difficile far sentire la propria voce.
Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!
Fonte: IW
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