In occasione della conclusione (definitiva) delle riprese di Tutti i Soldi del Mondo, e del suo ottantesimo compleanno, Entertainment Weekly ha intervistato Ridley Scott per parlare di uno dei momenti più difficili della sua carriera: quello in cui ha deciso di rimpiazzare Kevin Spacey con Christopher Plummer all’ultimo momento, a causa dello scandalo che ha investito l’attore, finendo per dover rigirare diverse sequenze a meno di un mese dall’uscita nelle sale americane.

L’impresa ha avuto un riflesso non indifferente sul budget del film (un aspetto sul quale Scott è noto invece per non sgarrare quasi mai): dieci milioni di dollari per dieci giorni di riprese, un quarto del budget complessivo fissato inizialmente (40 milioni di dollari). Riportiamo gli elementi più interessanti del Q&A:

Dov’eri quando hai saputo per la prima volta delle accuse a Spacey?
Avevo finito il film ed ero nel Regno Unito, in uno studio di registrazione, a seguire la finalizzazione della colonna sonora. Qualcuno mi ha detto: indovina? E lì è iniziato tutto. Mi sono seduto, ci ho pensato e mi sono reso conto che non potevamo. Non si può tollerare un comportamento simile. Inoltre, avrebbe avuto un riflesso sul film. Non possiamo permettere che le azioni di una persona abbiano un simile impatto sul lavoro di tanta brava gente. È semplice.

Eri felice di come aveva lavorato nel film?
Totalmente. È un uomo di grande talento, e ho lavorato benissimo con lui. Non ne avevo idea.

Qual è stata la prima chiamata che hai fatto?
Devi sapere cosa farai per sostituirlo, e verificare se l’attore sarà disponibile. Christopher Plummer è sempre stato sulla mia lista. Quindi ho cercato di scoprire se è libero, ma in gran segreto, perché non volevo che si sapesse. Sono volato a New York e ho incontrato Plummer, e lui ha detto sì. Poi abbiamo verificato se gli altri attori erano liberi nei pochi giorni di riprese aggiuntive. Miracolosamente, lo erano. Prima di prendere questa decisione bisognava fare tutte queste chiamate – non agli attori, ma ai loro agenti – spiegando che c’era la possibilità che si facessero delle riprese aggiuntive. Non ho spiegato il motivo, a causa del gossip.

Hai dovuto chiamare Spacey per dirglielo?
No, e lui non ha chiamato me. Se mi avesse chiamato e mi avesse detto “Guarda, è andata così e mi dispiace tanto” forse avrei gestito le cose in maniera leggermente diversa. Ma lo avrei comunque rimpiazzato. Avrei risposto “Grazie per la chiamata, ma noi dobbiamo andare oltre”.

E lo studio come ha reagito?
Mi hanno detto: “Non ce la farai mai. Che dio sia con te.” [ride]

Hai mai preso in considerazione un rinvio al 2018?
No. Perché so di potercela fare. [ride] Vado come un fulmine. Siamo già due scene avanti rispetto ai piani [l’intervista è stata realizzata qualche giorno fa, ndr.] È semplice! Se sai cosa stai facendo non devi ripetere la scena 19 volte. Ne fai una per l’attore e una per te stesso. Abbiamo già pianificato tutto. Quando hai degli storyboard, hai già il film in testa: le inquadrature ampie, i primi piani, inquadrature d’ambientazione… Dopo un po’ impari a fidarti del tuo intuito. E io ascolto sempre il mio. Mi fido.

Le riprese termineranno a Roma il 29 novembre. Come farai a terminare il film in tempo per mostrarlo ai membri dell’Academy e agli altri gruppi che assegnano premi… oltre a farlo uscire in tempo?
Lo vedranno. Forse dovrò fare un paio di cose tecniche per consegnarlo completamente, ma è già pronto. L’ho finito. Stiamo girando dal 20 novembre, e ogni notte lavoro con la mia montatrice. Non c’è più di mezzo la celluloide, è tutto digitale, e ogni giorno mando le scene alla montatrice Claire Simpson, lei le monta e io posso vedere il risultato appena finite le riprese. Tutto ciò che abbiamo girato fino a ieri è già stato inserito nel montaggio definitivo.

[…] E compi 80 anni il giorno dopo la fine delle riprese.
Sì, ma non ci penso. È solo un numero. Un maledetto numero.

Anche l’attrice Michelle Williams ha commentato la sostituzione di Spacey:

Sono molto fiera di far parte di questo progetto: siamo tutti qui [a rigirare le scene] per Ridley. Quando è stata proposta questa cosa, ho immediatamente iniziato a sentirmi meglio. Non servirà a diminuire la sofferenza arrecata da Kevin Spacey alle persone che ha molestato, ma è una piccola azione per aggiustare un torto. E manda un messaggio ai predatori sessuali: non potete più farla franca. Qualcosa verrà fatto.

Il nuovo film di Ridley Scott, scritto da David Scarpa, è incentrato sul rapimento di John Paul Getty III. È stato girato in Italia e vede nel cast Michelle Williams, Mark Wahlberg e Christopher Plummer: noi siamo stati sul set a Roma. L’uscita è fissata per il 22 dicembre negli USA, l’11 gennaio in Italia.

La sinossi del film:

Tutti i soldi del mondo è adrenalinica ricostruzione di un fatto di cronaca realmente accaduto e divenuto un caso mediatico internazionale: il rapimento di Paul Getty III. Roma, 1973. Alcuni uomini mascherati rapiscono un ragazzo adolescente di nome Paul Getty III (Charlie Plummer), nipote del magnate del petrolio Jean Paul Getty (Christopher Plummer), noto per essere l’uomo più ricco al mondo e al tempo stesso il più avido. Il rapimento del nipote preferito, infatti, non è per lui ragione sufficientemente valida per rinunciare a parte delle sue fortune, tanto da costringere la madre del ragazzo Gail (Michelle Williams) e l’uomo della sicurezza Fletcher Chace (Mark Wahlberg) a una sfrenata corsa contro il tempo per raccogliere i soldi, pagare il riscatto e riabbracciare finalmente il giovane Paul. Una vicenda pubblica e privata che sconvolse il mondo per aver rivelato a tutti un’incredibile verità: che si può amare di più il denaro che la propria famiglia. Una storia mai raccontata prima sul grande schermo con la firma del grande Ridley Scott.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

 

 

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