È quasi un anno che abbiamo visto Chiamami Col Tuo Nome alla Berlinale, solo poche settimane dopo la sua premiere al Sundance, quando era impensabile il percorso che ha fatto. Le proiezioni a un festival infatti sono una situazione strana, una bolla in cui si guarda un film insieme ad altri spettatori del settore, quasi mai allineati per gusti e, al contrario del pubblico, non sempre realmente appassionati di quel che vedono (molti legittimamente esercitano la professione come quello che è: un lavoro). È quindi spesso complicato capire l’impatto e il gradimento sugli altri di quel che si è visto basandosi sulle reazioni a caldo (meglio in questo senso quando ci sono grandi ovazioni o fischi della sala, lì almeno è chiaro un sentire comune).

Dunque benché non ci fossero stati dubbi per chi scrive che Chiamami Col Tuo Nome è un film eccezionale, perfettamente calato nello stile di Luca Guadagnino eppure più avanti di Io Sono L’Amore, audace per moltissimi versi...