Con la deflagrazione del Caso Weinstein si è scoperchiato un vero e proprio Vaso di Pandora nel Mondo del Cinema.

Da una parte c’è stato un effetto positivo incontestabile – la presa di coscienza di un settore lavorativo che può assumere delle atmosfere che definire tossiche sarebbe riduttivo – dall’altra una dinamica altrettanto inquietante fatta di accuse “depositate via Twitter” non propriamente accompagnate da prove, denunce depositate alle autorità e azioni penali.

Proprio per questo Michael Douglas ha deciso di agire d’anticipo nel momento in cui è venuto a conoscenza che l’Hollywood Reporter stava per pubblicare le accuse di una sua ex-impiegata. La donna, che ha lavorato per l’attore 32 anni fa, sostiene che lui si sia masturbato di fronte a lei. Per evitare di trovarsi di fronte al fatto compiuto dell’apparire sui giornali come “il nuovo orco cattivo”Michael Douglas ha affidato a Deadline le sue dichiarazioni sulla faccenda.

Riportiamo alcuni estratti del Botta&Risposta fatto con la testata.

Perché hai deciso di fare questo passo in avanti esponendo una storia che – peraltro – sarebbe anche potuta non apparire sui giornali?

[…] Poco prima delle vacanze di dicembre, nel giorno in cui mio figlio aveva ricevuto la lettera di accettazione preliminare al college dove desiderava andare, eravamo tutti chiaramente molto felici per la cosa. Ma in quella stessa giornata ho ricevuto un messaggio del mio avvocato che mi informava del fatto che l’Hollywood Reporter aveva intenzione di pubblicare una storia su una mia ex-impiegata che ha lavorato per me circa 32 anni fa. Afferma che: 1) Io abbia usato del linguaggio scurrile di fronte a lei. Non diretto verso di lei, ma che dicevo parolacce 2) Sostiene che abbia parlato in modo volgare, sporco con dei miei amici mentre stavo al telefono in quelle che erano conversazioni private. Alla fine l’ho licenziata per via del suo operato, ma 3) sostiene che io l’abbia boicottata impedendole di trovare altri lavori. E 4) sostiene che io mi sia masturbato di fronte a lei. Il mio avvocato a quel punto mi ha domandato “Hai commenti da fare?” e io gli ho detto “Certo che li ho, fammi parlare col giornalista”. Ho provato a pensare, tornando indietro di oltre 30 anni con la memoria e me la sono ricordata. Una donna intelligente e sofisticata, con un buon senso dell’umorismo. Una scrittrice che aveva dato vita a libri e racconti, una femminista attiva e orgogliosa. La mia testa vacillava, proprio non riuscivo a mettere insieme i pezzi. Non ho avuto alcun contatto con lei per oltre 3 decadi. Ho detto al giornalista “Ascolta, per quel che riguarda il linguaggio colorito di fronte a lei, chiedo scusa. Niente di tutto quello era comunque rivolto verso di lei. E d’altronde neanche lei sostiene che lo fosse”. Era il mio ufficio e quello era il tono che avevo nel momento in cui mi trovavo ad avere conversazioni con i miei amici […] In ogni caso si trattava di chiacchiere private e, anche nel caso si fosse sentita offesa, avrebbe potuto dirmelo al tempo. Per quel che riguarda il boicottaggio, si tratta di una falsità. Era impiegata nello sviluppo della mia attività e nel periodo in cui ha lavorato per me i numeri non erano buoni, per cui sono andato avanti. Se qualcuno dell’industria mi chiamava per chiedermi di lei, sarei stato onesto nell’esporre i fatti, ma nessun boicottaggio. Infine, masturbarmi di fonte a lei? Non saprei davvero da dove cominciare. È una bugia, una fabbricazione totale […] Mi reputo orgoglioso per essere un grande sostenitore del movimento femminista. Mia madre era un’attrice, sono sposato con un’attrice e ho supportato il movimento a cuor sincero per anni. Sono stato costretto a riesaminare il mio passato. Ho avuto fino a 20 dirigenti donne che hanno prestato servizio in aree differenti della mia compagnia. Ho collaborato con più di 20 produttrici donne per i miei film senza contare tutte le attrici con cui ho recitato e le centinaia di performer. Come posso, dopo 50 anni di carriera, avere a che fare con un’impiegata con cui ho lavorato 33 anni fa che, magari, è ancora scontenta di come siano andate le cose nonostante non abbia neanche avuto sue notizie per 32 anni. E una testata seria ha intenzione di pubblicare una roba come questa? Non c’è alcuna prova a sostegno di nulla a eccezione del fatto che hanno scoperto che anche altri sono interessati alla pubblicazione.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti.

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