Sono passati dieci anni da quando l’Universo Cinematografico della Marvel ha preso il via, dopo che il genere dei cinecomic era stato rilanciato da pellicole come Spider-Man e X-Men a cavallo fra la fine del vecchio e l’inizio del nuovo millennio.

Dal 2008 a oggi, i Marvel Studios, prima collaborando con la Paramount e poi lavorando sotto l’ombrello della Disney dal giorno in cui la Casa di Topolino ha acquistato la Casa delle Idee, hanno imposto con successo un modello produttivo che in molti hanno copiato – o tentato di riproporre – con risultati talvolta simili talvolta fallimentari: quello dell’Universo Condiviso.

La storia di questo Universo Condiviso è tanto appassionante sul grande schermo quanto interessante nei suoi retroscena. I più attenti sanno bene che, per via degli accordi pre-esistenti fra la casa editrice e altre aziende cinematografiche, lo studio guidato da Kevin Feige non può impiegare alcuni personaggi, come ad esempio gli X-Men e alcuni nomi collegati al mondo di Spider-Man. L’arrampicamuri, grazie a un accordo senza precedenti fra la Sony Pictures e i Marvel Studios, è invece entrato a far parte dell’UCM anche se, formalmente, i diritti di sfruttamento cinematografico restano in mano allo studio di Culver City.

Un libro scritto da Ben Fritz dal titolo The Big Picture: The Fight for the Future of Movies (via WSJracconta ora proprio un interessante backstage del come la major si sia accaparrata i diritti di sfruttamento cinematografico dell’Uomo Ragno rinunciando a quelli di molti altri paladini Marvel per una cifra che, a Hollywood, equivale al costo di un caffé per noi comuni mortali.

Nel testo si parla di come un giovane executive dell’azienda, Yair Landau, si sia occupato delle trattative per acquistare i diritti di sfruttamento cinematografico di Spider-Man da una Marvel sull’orlo della bancarotta e bisognosa di vendere i propri asset per ottenere liquidità. Il boss della casa editrice, Ike Perlmutter, propose al dirigente l’acquisto di un rooster di personaggi comprendente Spider-Man, Iron Man, Thor, Ant-Man, Black Panther, gli Avengers e molti altri per “soli” 25 milioni di dollari. Quando Landau ha riferito l’offerta ai suoi capi si è sentito rispondere qualcosa tipo “A nessuno frega un ca**o degli altri personaggi Marvel, tornatene là e strappa un accordo per il solo Spider-Man”. E così Landau tornò a casa con il solo Peter Parker, comprato alla modica cifra di 10 milioni di dollari.

Sappiamo tutti come sia andata poi. I film di Spider-Man hanno garantito dei sicuri incassi alla Sony, ma il panorama cinematografico attuale poteva essere estremamente differente se avesse acquistato anche i diritti degli altri supereroi. Magari avrebbero sfornato una serie di pellicole di qualità analoga o magari no.

Di sicuro però, quella della dirigenza Sony può essere etichettata come una delle scelte più scarsamente lungimiranti della storia di Hollywood.

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