Tomb Raider
di Roar Uthaug
15 marzo 2018
C’è qualcosa che Tomb Raider a un certo punto della sua storia ha dovuto recuperare ed era proprio l’avventura. Cioè quel senso tutto particolare che il genere possiede e che lo distingue, per dire, dall’azione o dal thriller. L’ha dovuto recuperare dopo che era stato depauperato da anni di sfruttamento intensivo e rialzo continuo delle difficoltà e della natura fumettosa del personaggio protagonista, Lara, tra videogiochi e film con Angelina Jolie era arrivata al platealmente impossibile come già era capitato a James Bond nella fase terminale di Pierce Brosnan. E per quanto le assurdità siano parte già nel primo videogioco della serie, queste erano ampiamente mitigate da altre componenti che gli davano caratura avventurosa.
Il modello insuperato dell’avventura moderna è Indiana Jones, non a caso retrodatato agli anni ‘30, ovvero un racconto molto esotico in cui la scoperta di misteri ancestrali in luoghi reconditi del mondo comprende spostamenti, rischi pazzeschi e percorsi accidentat...
Può davvero la Lara di Alicia Vikander con Tomb Raider dare al genere avventuroso il restyling che merita per correre al passo con i blockbuster femminili dei nostri anni?
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