Fino a qualche anno fa il weekend lungo del Memorial Day era uno dei più ricchi dell’anno negli Stati Uniti. Da tempo, tuttavia, non è più così, e questo perché i distributori hanno lavorato per ampliare la stagione, piazzando le uscite di grandi blockbuster prima ad aprile, poi a marzo, poi addirittura a febbraio, abituando il pubblico americano a un intero anno fatto di grandi tentpole. Un approccio, verrebbe da dire, leggermente diverso da quello dei distributori italiani, ancora bloccati nella stagionalità (con buona pace degli annunci che si rincorrono alle Giornate Professionali, anno dopo anno, di un’estate cinematografica più ricca).

Ecco quindi che non stupisce se le stime d’incasso di Solo: a Star Wars Story nel suo weekend d’esordio sono state riviste al ribasso. Se in un primo momento si pensava infatti che la pellicola potesse arrivare a incassare 130/150 milioni di dollari nei quattro giorni, ora l’Hollywood Reporter comunica proiezioni molto più conservative: si parla di 92/95 milioni di dollari nei tre giorni e 110/117 milioni di dollari nei quattro giorni. L’impressione infatti è che l’ottimo risultato alle anteprime (ben 14.1 milioni di dollari) fosse dovuto ai fan, tanto che per venerdì le proiezioni parlano di 36 milioni di dollari (anteprime incluse).

Attenzione: si tratta comunque di un incasso molto notevole, ma il punto è che è molto inferiore ai 155 milioni in tre giorni raccolti da Rogue One (in un weekend non festivo peraltro, anche se era dicembre). Con un budget decisamente stellare – oltre 250 milioni di dollari escluso il marketing – è importante per la Lucasfilm ottenere grandi incassi non solo in patria ma anche all’estero. È proprio oltreoceano che si giocherà la sfida più complessa: vi terremo aggiornati.

Fonte: THR

 

 

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