La vita

Questo film ha segnato forse la “morte” di Abdellatif Kechiche? È una domanda fin troppo retorica e clamorosa. Eppure oggi, dall’ottica del 2018, è veramente surreale rianalizzare l’incredibile storia della quinta pellicola del regista tunisino all’epoca 53enne reduce dall’insuccesso cocente di Venere Nera (2010). Cercheremo di ricordare il testo e poi la cronaca legata alla ricezione di quel film che segnò a ferro e fuoco un 2013 indimenticabile, sia nel bene che nel male, per i tre protagonisti cinematografici di quell’opera (KechicheAdèle Exarchopoulos, Léa Seydoux) tratta dalla graphic novel Il Blu È Un Colore Caldo di Julie Maroh. Un film diviso in due capitoli che racconta un’intensa storia d’amore tra giovani donne, a Lilla, nel Nord della Francia, senza alcuna presenza di cellulari o social ma con chiacchiere, corpo, feste, lavoro, sesso, scuola, manifestazioni politiche e pasti in famiglia. Un melodramma totalment...