Ciro e Marco

Ve li ricordate? Sparavano al nulla, in mutande, in mezzo a un acquitrino vicino al mare di raro squallore. Usavano kalashnikov e bazooka. La potenza delle armi era diametralmente opposta al rachitismo (specie nel caso di Ciro Petrone) dei loro corpi da adolescenti. Prima li avevamo visti citare Scarface, come già facevano i ragazzini de L’Odio (1995) di Kassovitz, scorrazzando per la villa alla Tony Montana del film di De Palma costruita quasi su misura da Walter Schiavone dei Casalesi. Si atteggiavano a gangster, bruciavano le tappe del cursus honorum camorristico e anche per questa loro nevrotica, e irritante, sfacciataggine nessuno dei capi li voleva far entrare nel Sistema. Allora loro due, frustratissimi, rubavano ai ladri e facevano i criminali coi criminali, lamentandosi e sognando addirittura di fare la guerra a tutti i “grandi” che non li volevano far entrare nel giro che conta.
Sarebbero stati uccisi facilmente e senza alcuna pietà dentro Gomor...