Katy Sullivan, attrice di serie tv come My Name is Earl e NCIS e quattro volte campionessa paralimpica dei 100 metri che ha subito l’amputazione di entrambe le gambe sopra le ginocchia dalla nascita, ha scritto una lettera aperta a Dwayner Johnson (pubblicata da Deadline) chiedendogli di non accettare più ruoli come quello in Skyscraper. Nel blockbuster, infatti, l’attore interpreta Will Sawyer, veterano di guerra mutilato che lavora come agente dell’FBI.

Nella lettera, la Sullivan sottolinea come la disabilità sia praticamente inesistente nei prodotti Hollywoodiani: “meno del 2% dei personaggi cinematografici e televisivi hanno una disabilità, e il 95% viene interpretato da attori non disabili”. Il tono della Sullivan non è polemico: “Sembri una persona genuinamente brava, quindi spero che accoglierai questa mia lettera con lo spirito con cui è stata concepita, e cioè da attore ad attore. Ti chiedo di smettere di dire ‘sì’ a ruoli come quello che hai interpretato in Skyscraper. Ti spiego perché: sono felice che un film con un padre veterano amputato abbia ricevuto il via libera, ma […] c’è il fraintendimento secondo cui un attore con una disabilità non sarebbe in grado di gestire la difficile produzione di un film così grande. Ma la nostra comunità contiene alcuni degli individui più forti e capaci che si possano immaginare. L’enorme determinazione che dobbiamo avere anche solo per affrontare un mondo che non è stato fatto per noi è incredibile. Prova ad andare in giro per New York con una sedia a rotelle. Credimi, un set cinematografico è un sogno al confronto!”

La Sullivan non sembra comunque essere una sprovveduta, e conosce l’industria cinematografica: “Ho discusso, recentemente, con alcuni importanti dirigenti a Hollywood, e quando li ho sfidati parlando di casting la risposta che mi è stata data spesso è stata ‘un film non ottiene il via libera se non c’è un nome importante sopra al titolo’. Lo capisco, lavoro anche io in quest’industria. Ma un attore disabile non arriverà mai a diventare un ‘nome importante sopra al titolo’ se prima non otterrà la possibilità di intraprendere quella strada. Dando questi ruoli a persone che possano conferire loro autenticità (per esempio, un attore con una vera amputazione), col tempo si creerà un gruppo di talenti. Magari da qualche parte c’è un bambino senza un arto che non ha mai neanche pensato di studiare recitazione, perché pensa ‘tanto chi mai mi vorrà nel cast di un film?’ Se lo vedono sul grande schermo, sanno di poterlo diventare. Ma devono vederlo, è questa la differenza! Sarà solo quando ci uniremo e faremo al cosa giusta per una VERA inclusione e diversità che inizieremo a cambiare non solo l’ambiente del mondo dell’intrattenimento, ma anche la percezione di ciò che gli individui con disabilità sono capaci di fare (in generale)”.

The Rock non ha risposto direttamente alla lettera, ma nelle ultime ore ha pubblicato su Instagram un video con questa didascalia:

Il nostro obiettivo, con Skyscraper, è quello di cambiare la percezione che c’è riguardo alle persone con amputazioni. Volevo che fosse rivoluzionario per questo motivo: per la prima volta, in un grande blockbuster hollywoodiano, il protagonista è un amputato. L’eroe. Che spacca.

Sono onorato di aver interpretato questa parte, e grato di aver ricevuto un grande supporto e sostegno da parte della comunità degli amputati. Per questo ringrazio il mio grande amico e una delle mie ispirazioni per la parte, Jeff Glasbrenner. Grazie fratello e continua a ispirarci.

Va detto che non sembra esserci una posizione vera e propria da prendere in questa vicenda: le istanze sottolineate dalla Sullivan sono comprensibili, così come è comprensibile che un film come Skyscraper difficilmente avrebbe ricevuto il via libera senza una grande star come The Rock collegata a esso. È possibile che si tratti comunque di un primo passo verso ciò che l’attrice e lo stesso The Rock sembrano auspicarsi.

Skyscraper uscirà in Italia il 19 luglio.

 

 

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