Glazer ha svelato qualche nuovo dettaglio sull’ambizioso progetto nel podcast A Dash of Drash:
Ricordo di essere rimasto molto impressionato nel vedere i volti dei presenti, degli abitanti, quelli che sapevano, i “complici”. Normalissimi tedeschi. Ho iniziato a pensare: com’è possibile rimanere impassibili, assistere a tutto ciò e non fare nulla? Alcuni volti sembravano addirittura essere contenti. Sembravano godersi lo spettacolo, questa specie di circo.
Nel suo film, Auschwitz sarà vista più come un personaggio che come un’ambientazione:
Quando vedo un film sull’olocausto spesso penso che potrebbe essere ambientato ovunque. Una volta definita la trama, Auschwitz diventa semplicemente un luogo, un contesto. Ma non voglio fare lo stesso. Mi sembra sbagliato.
Glazer, che ha origini ebraiche, ha impiegato gli ultimi quattro o cinque anni a lavorare interamente su questo progetto facendo ricerche non solo sulla storia dell’Olocausto ma anche su come trattare questo tipo di argomento. Le riprese dovrebbero iniziare l’anno prossimo, per un’uscita potenziale nel 2020.
Fonte: Indiewire
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