È passato meno di un giorno dall’annuncio di alcuni importanti cambiamenti nella cerimonia degli Oscar, ma in queste poche ore si è scatenato un vero e proprio putiferio. Molti esponenti di Hollywood stanno infatti criticando aspramente la scelta di creare una nuova categoria per i “popular movies” (i cui criteri peraltro non sono ancora chiari), ma anche la decisione di limitare la durata della cerimonia assegnando alcuni premi durante gli stacchi pubblicitari.

La prima voce di dissenso, e forse anche quella più forte, arriva da un editoriale di Variety. Il magazine dell’industria di Hollywood per eccellenza definisce la mossa “disperata”:

Non c’è altro modo di leggere le mosse dell’AMPAS di questa mattina. Questa è disperazione.

Nel tentativo di rispondere al calo degli ascolti televisivi (“solo” 26 milioni di spettatori nel 2018, un calo del 20% rispetto al 2017 ma comunque più spettatori di Emmy, Grammy e Tony), la stimata organizzazione ha annunciato cambiamenti epocali al programma (da molti definito interminabile) che sarà ora limitato a 3 ore. Sarebbe ottimo se ci si concentrasse sul lavoro, ma a quanto pare il “lavoro” verrà messo da parte, visto che alcuni premi saranno assegnati durante gli stacchi pubblicitari.

Le critiche di Variety non si fermano qui: non solo si fa notare che anticipando al 9 febbraio 2020 la cerimonia della 92esima edizione si rischia di far anticipare molti altri premi delle Guild, ma soprattutto si afferma che la nuova categoria, quella dei “film popolari”, sarebbe una risposta alla necessità di premiare a tutti i costi pellicole come Black Panther. Sono accuse abbastanza pesanti:

È una mossa molto boriosa verso il cinema “popolare” in un’epoca in cui l’Academy stava facendo di tutto per aprire le porte a tutte le forme di cinema (inserendo una gran quantità di nuovi membri, agendo in maniera aggressivamente proattiva verso la diversificazione nelle votazioni ecc). È un netto passo indietro, perché ghettizza il cinema popolare.

L’Academy l’aveva già fatto, come ricorda un membro di vecchia data: “La categoria dei film d’animazione è stata creata per permettere a film molto popolari di ottenere nomination”.

È un problema, nell’anno di Black Panther. La Disney [che possiede la ABC, il network che trasmette gli Oscar, ndt] si sta impegnando da mesi a portare il film agli Oscar, e da tempo ha messo insieme un gruppo di consulenti per segnare la strada da percorrere. Ora arriva l’Academy, che crea un angolo nel quale i votanti potranno infilare questo e altri film con una pacca sulla testa: “Grazie per aver partecipato”.

Secondo Variety questa decisione potrebbe vanificare gli sforzi della Disney per promuovere Black Panther come miglior film, e definisce “ironico” il fatto che la Disney/ABC abbia spinto per questi cambiamenti (lo rivela in un altro articolo), per rendere più accessibile al grande (diciamo pure “grandissimo”, visto che 26 milioni di spettatori sono parecchi) pubblico il programma televisivo degli Oscar.

Interpellata dal magazine con una serie di domande, l’Academy si è limitata a inviare una precisazione:

Sebbene i dettagli sulla categoria dei film popolari siano ancora in via di definizione, possiamo dire che un singolo film potrà ottenere la nomination sia come miglior film che come miglior film popolare. La nuova categoria debutterà quest’anno, alla 91esima edizione degli Oscar. Nel creare questo premio, il Board of Governors vuole sostenere i film che hanno ricevuto un consenso molto ampio da parte del pubbico.

Ripetiamo: sarà molto interessante capire i criteri. Un film come Scappa – Get Out, costato una manciata di milioni e capace di incassarne 255 in tutto il mondo, potrebbe quindi essere premiato dagli Independent Spirit come miglior film indipendente (e infatti è andata proprio così) che rientrare nella categoria degli Oscar come film popolare.

Conclude Variety:

Non c’è dignità nel relegare la gloria in diretta televisiva degli artigiani del cinema agli stacchi pubblicitari. Non c’è dignità nel mettere in quarantena un intero tipo di cinema nella speranza che qualcuno si metta a guardare il vostro programma televisivo perché “Mamma Mia!” ha ottenuto una nomination. Non c’è dignità nel trasformare un programma televisivo che dovrebbe celebrare le vette del cinema in uno sciocco spettacolo di varietà con l’obiettivo di raccattare soldi in pubblicità.

Un’altra testata molto importante nell’industria, Screen International, sottolinea che sebbene l’anticipare la cerimonia del 2020 al 9 febbraio riconosca che la stagione dei premi è diventata troppo lunga (negli ultimi anni inizia, sostanzialmente, a fine agosto al Festival di Venezia e finisce con gli Oscar a marzo), la decisione potrebbe creare molti problemi alla distribuzione internazionale. Molte major lanciano i loro film da Oscar in tutto il mondo a partire da gennaio, nelle sei/otto settimane tra l’annuncio delle nomination e la premiazione (in modo da scrivere le nomination sui cartelloni e nei trailer). Anticipando la cerimonia, la finestra si restringerebbe e potrebbe arrivare a sovrapporsi con la fine delle feste natalizie.

Il sito Collider parla del miglior “film popolare” affermando che “la Disney crea solo blockbuster, i maggiori incassi dell’anno”, e che quindi è logico che abbia spinto per realizzare una categoria in cui i propri prodotti abbiano maggiori possibilità di vittoria. Il sito aggiunge che “se alla ABC non piacciono gli Oscar nella versione in cui sono stati per decenni, potrebbe anche prendersi una pausa”. Solo che la ABC ha da poco rinnovato l’accordo con l’Academy per dieci anni.

Sull’Hollywood Reporter si dà invece voce ad alcuni membri dell’Academy che appartengono alle due categorie del suono, la cui premiazione si sospetta verrà relegata agli stacchi pubblicitari: “Trasformare la cerimonia in un varietà un errore, la maggior parte dei premi tecnici tra l’altro viene data via rapidamente, non è quello che fa perdere tempo ma tutte le sciocchezze che infilano in mezzo. Potrebbero fare tante altre cose per accorciarlo.” I membri dell’Academy che appartengono alle categorie tecniche sono parecchi, e per questo motivo una loro mezza rivolta dopo questa decisione potrebbe creare non pochi problemi.

Anche le reazioni su Twitter non sembrano particolarmente positive:

Commenti molto positivi invece arrivano da Sasha Stone, storica commentatrice della stagione dei premi e creatrice del blog Awards Daily:

Chi segue questo sito sa che suggerivo l’inserimento di una nuova categoria da tempo. L’ho sempre descritta come “Miglior film guidato dagli effetti visivi” – ma invece sarà Miglior film popolare. Penso che sia un’idea molto forte che permetterà loro di attirare nuovi spettatori. Mi convince meno la decisione di tagliare dalla diretta alcune premiazioni meno “importanti”, come fanno con i premi tecnico-scientifici.

Voi cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

 

 

 

 

 

 

 

 

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