A inizio agosto la Global Road Entertainment ha deciso di fermare l’uscita di City Of Lies – L’Ora della Verità, il nuovo film di Brad Furman con Johnny Depp e Forest Whitaker. Il film è stato rimosso dal listino dello studio un mese prima dell’arrivo al cinema previsto per il 7 settembre.

I motivi dietro al rinvio non sono stati resi noti anche se recente l’attore è tornato nell’occhio del ciclone a causa di un articolo poco lusinghiero apparso su Rolling Stone e di una denuncia partita dal location manager di City of Lies che accusava l’attore di violenza fisica sul set ai suoi danni.

Ora però la script supervisor del film, Emma Danoff, racconta una versione dei fatti ben differente da quella resa pubblica qualche settimana fa. Nella dichiarazione che ha depositato, Danoff sostiene che, quando stavano girando una scena in esterni, Greg “Rocky” Brooks (il location manager che insieme al regista e ai produttori ha citato in giudizio Depp) avrebbe cominciato ad apostrofare “con insulti razzisti e dispregiativi” una senzatetto afroamericana che si trovava sulla sua strada. Johnny Depp, che stava a neanche 8 metri dalla scena, “si è subito alzato dal posto che stavamo condividendo sulla panchina avvicinandosi a Brooks per difendere la donna. Mr Depp gli ha detto ‘Non puoi parlare così. Pensi che lei valga meno di te? Chi ti credi di essere e come ti permetti'”.

Emma Danoff specifica che Depp non ha preso a pugni nessuno e non c’è stata nessuna offerta di denaro da parte dell’attore al location manager per essere ri-colpito a sua volta. La script supervisor avrebbe circa una quarantina di foto a sostegno del tutto.

L’avvocato di Depp, Adam Waldman, ha fatto sapere che “Il signor Brooks e gli altri accusatori del signor Depp stanno per scoprire le conseguenze in cui si incorre con delle false accuse”.

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