Che l’ennesimo ricovero di Ben Affleck in una clinica per la Riabilitazione Alcologica (il terzo in dieci anni, il secondo tenendo conto degli ultimi 12 mesi) avrebbe potuto avere delle ripercussioni sul suo coinvolgimento all’interno del DCEU l’abbiamo pensato un po’ tutti.

E ora The Wrap, citando delle fonti anonime, contribuisce a rafforzare l’idea.

Stando a quanto riportato dal sito, la star, allo stato attuale delle cose, sarebbe sostanzialmente “non assicurabile”. O meglio, i costi della polizza sarebbero talmente elevati da spaventare lo studio.

Il rappresentate, rimasto chiaramente anonimo, di una compagnia specializzata in operazioni del genere spiega:

È probabile che la major lo sostituirà perché il costo della polizza raggiungerebbe livelli elevatissimi.

Mentre un avvocato specializzato in questioni assicurative aggiunge:

È assicurabile, ma la franchigia sarebbe cospicua, sostanzialmente pari al budget del film.

L’insider della compagnia puntualizza che l’assicurazione potrebbe anche chiedere, come franchigia, un quantitativo di dollari pari “solo” alla metà del budget del film. I “se” e i “ma” nascono tutti dagli ingenti capitali stanziati per le pellicole cinefumettistiche: se una tutela del genere fosse stata richiesta per un progetto come Justice League, costato circa 300 milioni di dollari, lo studio avrebbe dovuto sborsare ben 450 milioni di dollari, escluse le spese di marketing.

Chiaramente, né la Warner Bros. né i portavoce di Ben Affleck hanno voluto commentare ufficialmente la questione.

Va detto che Affleck non è di certo la prima star ad andare incontro a problematiche del genere. D’altronde, le polizze assicurative vengono richieste praticamente da ogni produzione, grande o piccola non conta, proprio per tutelare studio e/o investitori da eventuali incidenti di percorso che potrebbero andare a rallentare (se non addirittura cancellare) la produzione del titolo.

Robert Downey Jr., fra la fine degli anni novanta e i primi anni del duemila, ha affrontato qualcosa del genere come conseguenza dei suoi problemi con alcol e droga.

Nel 1997, Mark Burg, produttore del film di Robert Altman “Conflitto d’Interessi”, raccontava al Los Angeles Times che il premio assicurativo per Robert Downey Jr. ammontava a un milione di dollari per una pellicola dal budget di 30:

Non potevo permettermi di ingaggiare Robert Downey Jr. con un premio così esorbitante, quindi ho deciso di giocare d’azzardo.

Joel Silver, produttore di Gothika, trattenne come assicurazione, il 40% del salario di Downey Jr., mentre Mel Gibson decise di pagare di tasca sua la polizza assicurativa dell’attore pur di averlo in The Singing Detective, il film di Keith Gordon da lui prodotto.

Gli insider interpellati da The Wrap sono convinti del fatto che Ben Affleck dovrebbe adottare una strategia simile: dedicarsi, per un po’, a pellicole indie low budget in modo tale da ricostruirsi uno storico “senza indicenti” e tornare appetibile per le produzioni a budget più sostanzioso.

Ovviamente vi terremo aggiornati e aggiornate…

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