Noi che guardiamo loro mentre loro guardano dei dinosauri. È il succo di Jurassic Park: il pubblico, che è sbalordito mentre vede un dinosauro sullo schermo perché è la prima volta che ciò che non esiste è a un livello di fotorealismo indistinguibile da ciò che invece esiste, sta anche guardando dei personaggi che sono a loro volta sbalorditi perché vedono davvero un dinosauro. Tutti in ammirazione della stessa cosa. Il piacere di guardare qualcosa che ha un effetto devastante su di noi, il fascino del cinema per Spielberg.

Il punto stesso del parco al centro della storia è guardare, venire a guardare qualcosa che non credevamo possibile, ammirarlo con le jeep in un safari di fantascienza che però è ambientato nel passato del pianeta. E c’è tantissima immedesimazione di Spielberg nella creazione di uno spettacolo ammirabile, una fantasmagoria di creature che non esistono ma sono ricreate “artificialmente”, con la scienza e la tecnica, per generare amore, stupore e mag...