Tutto – fondamentalmente – nasce da una telefonata col signor “Mario Rockstar” in cui mi è stato chiesto “Ma senti, ti andrebbe di fare un pezzo sul mio gioco, qualcosa dove parli di come RDR2 sia strettamente collegato ad altri media come cinema, tv e tutte queste cose qua?”.

Col fatto che un po’ per lavoro, un po’ per indole personale talvolta vivo attanagliato dalla più grande paura della modernità, quella che va sotto il nome di FoMO accetto di buon grado, con la consapevolezza che ne verrà fuori qualcosa di inevitabilmente “parziale”. Non nel senso che sono di parte, ma nel senso che, per sviscerare a dovere un gioco come questo, ci vorrebbe l’Enciclopedia Britannica e la possibilità di stare almeno dieci giorni davanti alla console senza fare altro che mangiare e espletare funzioni fisiologiche.

Evito però di dirlo al signor Mario Rockstar, che può essere parecchio fumantino quando vuole.

 

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Zeitgeist. Non so da dove provenga, me l’hanno gi...