In occasione della presentazione di Fall on Me, la canzone dei titoli di coda di Lo Schiaccianoci e i Quattro Regni, e dell’album pubblicato il 26 ottobre, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con il grande artista Andrea Bocelli.

 

 

Com’è nata la collaborazione con Disney per questa canzone?

Dunque, la canzone è stata scelta dalla Disney. Qualcuno del mio team ha fatto sentire loro il brano, e a quanto pare ha fatto un’ottima impressione perché è stato scelto per i titoli di coda del film.

La Disney è forse la major che simboleggia di più l’intrattenimento e la cultura popolare nell’immaginario collettivo. La sua carriera come cantante spazia dalla musica classica alla lirica alla musica pop. Quanto è importante raggiungere il pubblico più ampio possibile in un lavoro come il suo?

È una questione un po’ filosofica. Il mondo diventa sempre più piccolo, si dice che tutto il mondo è paese ed è un’affermazione che diventa via via più vera. Ma la maggior parte delle incomprensioni, dei contrasti e degli scontri nasce da un’incapacità di capirsi, di comunicare. Se nel mondo parlassimo tutti una sola lingua sarebbe molto più semplice comprendersi. Parlare a tutti quanti con linguaggi comuni, tra i quali c’è anche la musica, diventa quindi fondamentale in questo senso.

Qualche anno fa è uscito un album con alcuni evergreen tratti da importanti colonne sonore. Che rapporto ha con questo tipo di musica?

Un giorno, quasi per caso, ho riflettuto su quanto sono belle e sottovalutate le musiche dei film. Ho voluto rendere omaggio a questo tipo di musica che spesso passa in secondo piano ma che in realtà è importantissima per valorizzare una pellicola e farla entrare nel cuore di tutti.

Nella sua carriera ha avuto collaborazioni davvero prestigiose. Ma per questa canzone ha lavorato con suo figlio Matteo. Che esperienza è stata?

È avvenuto tutto improvvisamente. Lui mi aveva tenuto nascosto il suo talento. Sua madre un giorno mi disse: ma lo hai mai sentito cantare? E io risposi: no! Lo avevo instradato sulla via della musica, da piccolo, facendolo studiare pianoforte… ma non sapevo cantasse. Ho scoperto che si vergognava a cantare davanti a me! Così l’ho convinto, gli ho dato un po’ di consigli… Di fatto lo seguo, anche se molto dipende da lui. L’insegnante di canto, alla fine, è un trainer: ti spiega gli esercizi di canto da fare, ma poi sta a te esercitarti. Questa canzone era alla sua portata a livello vocale, ed è andata bene. Ho sempre invidiato i genitori che svolgono un lavoro che possono fare con i figli. Un barista che lavora col figlio e così via… Ho sempre avuto una sana invidia. Oggi grazie a Dio posso fare qualcosa con Matteo!

Ho letto che ora studia al conservatorio, giusto?

Ha fatto il quinto di pianoforte, ora si è iscritto al triennio di canto in conservatorio.

Il fatto che un figlio d’arte come Matteo studi al conservatorio è importante, visto che molti giovani oggi puntano a fare i cantanti partecipando a talent o “bruciando le tappe”.

Io ho sempre spiegato, in famiglia mia, che nella vita ci si deve comportare in un certo modo. Quando si vuole fare qualcosa bisogna pensare a chi cerca un professionista: la gente vuole il miglior medico, il miglior commercialista… E spera sempre che abbia fatto buoni studi. Lo stesso deve capitare con la musica: chi ascolta la musica dovrebbe cercare i migliori, e per essere i migliori bisogna studiare. Esiste il talento, ma il talento va incanalato, va migliorato e perfezionato. Non si può reinventare la ruota da zero. Matteo se vuole cantare deve studiare canto.

Non è il percorso più semplice. Quale messaggio darebbe a un giovane che vuole cantare o fare musica?

Il giovane che vuole cantare deve farsi una domanda molto semplice: sono io che voglio cantare o sono gli altri che mi chioedono di cantare perché gli piace la mia voce? La passione non basta: bisogna avere quel carisma che fa sì che scatti nella gente la voglia di ascoltarti, altrimenti lo puoi fare sotto la doccia o a casa, e non c’è assolutamente nulla di male. Se si aspira a una bella carriera bisogna avere questa lucidità e questa capacità di essere obiettivi con noi stessi.

Quali sono i prossimi impegni che avete insieme?

Giovedì partiamo per gli USA, ho la promozione del disco in uscita insieme a lui.

L’album si intitola “Sì”: come è nato questo titolo?

Il titolo è nato da mio figlio Amos, il primogenito. Tutti i titoli portano a casa… ma per quest’album proprio non riuscivo a trovarne uno che mi piacesse. Un giorno, Amos mi ha chiamato e mi ha proposto di chiamarlo “Sì”, e io risposi… sì! È una parola di cui abbiamo tutti bisogno: è la parola che vorremo sentirci dire tutti noi quando chiediamo un bacio, un abbraccio. Più brutalmente: è anche quella che vorremo sentirci dire dalla pubblica amministrazione! È una parola importante, abbiamo tutti bisogno di un sì.

Disney da sempre è impegnata in attività benefiche, ricordiamo per esempio MediCinema. Anche tu hai una fondazione: quanto sono importanti le attività di charity per te?

Stando dalla parte di chi può fare qualcosa per gli altri, trovo sia un dovere morale. Anche perchè quando si fa qualcosa per gli altri è più il piacere che si ricava che quello che si dà. Detto questo, banalmente, ritengo che se si può bisogna farlo: non basta parlare, bisogna agire.

 

 

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Nel cast la vincitrice dell’Oscar Helen Mirren (Mamma Cicogna), Mackenzie Foy (Clara), Keira Knightley (la Fata Confetto), Morgan Freeman (Drosselmeyer), Misty Copeland (la Ballerina).

Diretto da Lasse Hallström e prodotto da Mark Gordon e Larry Franco, il film è in gran parte ambientato in uno strano e misterioso mondo parallelo, dove Clara dovrà affrontare la malvagia Mother Ginger e una gang di topi che le rubano la sua tanto agognata chiave.

Vi ricordiamo che il film è solo l’ultimo di una serie di adattamenti live action della fiaba: da The Nutcracker di George Balanchine con Macaulay Culkin (1993) a Nutcraker in 3D del 2009 con Elle Fanning.

Questa la sinossi ufficiale:

Tutto ciò che Clara desidera è una chiave: una chiave unica nel suo genere, in grado di aprire una scatola che contiene un dono inestimabile ricevuto dalla sua defunta madre. Un filo d’oro, ricevuto durante l’annuale festa natalizia del suo padrino Drosselmeyer la conduce verso l’ambita chiave, che però scompare immediatamente in uno strano e misterioso mondo parallelo. È qui che Clara incontra un soldato di nome Phillip (Jayden Fowora-Knight), una banda di topi e i reggenti che governano tre Regni: la Terra dei Fiocchi di Neve, la Terra dei Fiori e la Terra dei Dolci. Clara e Phillip devono coraggiosamente avventurarsi nel minaccioso Quarto Regno, in cui vive la malvagia Madre Ginger, per recuperare la chiave di Clara e riportare l’armonia nell’instabile mondo.

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