Ci lascia Stan Lee, quel signore arzillo che cammeo dopo cammeo abbiamo scoperto che lavorava per conto degli Osservatori, controllando con il suo consueto e inossidabile buonumore le peripezie cinematografiche dei suoi pupilli nati su carta nei mitici anni ’60 a partire da quel 1961, anno di creazione de I Fantastici 4.

Il primo regista che lo “sdoganò” sul serio al cinema non fu Bryan Singer o Sam Raimi bensì Kevin Smith, il quale in anticipo sui tempi gli diede il ruolo di mentore dei suoi scalcagnati eroi in Generazione X (1995) nei panni di se stesso. Eccolo Stan Lee in forma smagliante, all’epoca già settantatreenne, scioccare il quasi omonimo Jason Lee comparendo all’improvviso in quel mall del New Jersey nel famigerato quasi sequel di Clerks molto prima delle più di trenta apparizioni nei cinecomic Marvel, venti delle quali dentro la Fase Uno dell’Universo Cinematografico iniziato nel 2008 da Iron Man. La prima cosa che disse in quel film fu ...