La stagione dei premi, anticipata dalle nomination agli Independent Spirit Awards, sta per entrare nel vivo, e così gli studios si stanno affrettando per mostrare alle varie guild di Hollywood i film di fine anno che intendono proporre per un riconoscimento.

Il Ritorno di Mary Poppins (che la stampa ufficialmente ancora non ha visto) è stato mostrato mercoledì sera ai membri della Producers Guild, sabato a tutti i membri delle Guild e ieri sera ai membri dell’Academy, e Variety riporta notizie di un’ottima accoglienza da parte di tutte e tre le comunità (con una lunga standing ovation alla proiezione di sabato e un applauso a scena aperta quando il 91enne Dick Van Dyke è comparso sullo schermo alla proiezione per l’Academy), dando per scontata una presenza della pellicola alla corsa come miglior film.

“Viviamo in un periodo molto complicato,” ha sottolineato il produttore Marc Platt all’evento per la PGA parlando dell’ottimismo che traspira dal film, “È importante esportare questi valori nel mondo in questo momento storico in cui ci auguriamo maggiore ottimismo e speranza”. Nel Q&A che ha seguito la proiezione per tutte le guild (alla quale erano presenti moltissimi membri della SAG, il sindacato degli attori) Emily Blunt ha spiegato di essere stata terrorizzata all’idea di girare sequenze di ballo con animazione incorporata, ovviamente difficile da “immaginare” sul set, ma che la cosa è stata possibile grazie a ben due mesi di prove: “Marshall voleva che io e gli altri attori riprovassimo le coreografie continuamente, finché non fossero presenti nel nostro corpo”. Variety riferisce poi che la presenza di Meryl Streep, limitata a un’unica impressionante scena, dovrebbe garantirle la 22esima nomination all’Oscar.

Parlando dell’animazione, Marshall ha spiegato di aver lavorato fianco a fianco con artisti della Pixar e della Disney Animation, alcuni dei quali sono rientrati dalla pensione apposta per partecipare al progetto. Una sequenza definita “da mozzare il fiato”, ambientata sulla superficie di una zuppiera di ceramica fessurata, mescola animazione tradizionale a mano con fondali tridimensionali e immagini in CGI, oltre ad attori in live action che si muovono coreograficamente.

Sabato sera è toccato invece a Vice: il film di Adam McKay (La Grande Scommessa) è stato proiettato ai membri della SAG alla presenza del regista e degli attori Christian Bale, Amy Adams e Tyler Perry. Definita dal sito Awards Daily “la più cupa delle dark comedy” (o una vera e propria satira), la pellicola contiene (a quanto pare) una delle migliori performance di sempre di Bale nei panni dell’ex vicepresidente degli Stati Uniti Dick Cheney, “così convincente che vi dimenticherete di essere davanti a un attore”. Il sito si sbilancia prevedendo nomination sicure per Bale (miglior attore), Amy Adams (attrice non protagonista), sceneggiatura (Adam McKay), se non anche film, regista e ttore non protagonista (Steve Carell o Sam Rockwell, rispettivamente nei panni di Donald Rumsfeld e George W. Bush).

Anche Deadline afferma che le candidature per Bale, Adams, Rockwell e forse film, sceneggiatura, regia, montaggio, colonna sonora sono molto probabili, per una pellicola che potrebbe dividere pubblico e critica per come affronta fatti storici recenti. Durante il Q&A, McKay ha spiegato: “Penso che a un certo punto la norma sia diventata che dobbiamo vedere film d’intrattenimento, con esplosioni o risate. Sarò un nerd, ma a me affascinano più queste cose… uno degli aspetti più grandiosi del cinema e della storia del cinema è che non ci sono davvero regole. È una questione di cosa funziona e di cosa rientra in un arco narrativo emotivo. Per me indagare queste storie da un punto di vista diverso dal solito è stato liberatorio ed entusiasmante.”

 

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