Jude Law era uno dei protagonisti del 48esimo film di Woody Allen, A Rainy Day in New York, basato su un’idea nata durante lo sviluppo della sua serie su Amazon intitolata Crisis in Six Scenes, e vedeva tra i protagonisti, oltre a Law, anche Elle Fanning, Timothée Chalamet e Selena Gomez, Liev Schreiber, Suki Waterhouse e Kelly Rohrbach.

Come noto, l’autore è però finito coinvolto nel ciclone del #MeToo nonostante le assoluzioni dalle accuse avvenute nelle sedi preposte alla cosa, ovvero i tribunali e non twitter. L’artista, lo ricordiamo, è stato totalmente assolto dalle accuse a suo carico da un tribunale, dopo una lunga indagine.

Amazon Studios ha pertanto deciso di non distribuire la pellicola con una decisione che è stata applaudita da aluni e aspramente criticata da altri.

Durante la promozione stampa del secondo capitolo di Animali Fantastici, Jude Law ha avuto modo di discutere della cosa insieme al New York Times (via Indiewire):

È una terribile vergogna che A Rainy Day in New York non abbia visto la luce del sole uscendo al cinema. Mi piacerebbe vederlo, si sono tutti impegnati tantissimo mettendoci davvero tanto, incluso lui ovviamente.

Una presa di posizione molto decisa cui, però, non ha fatto seguito un’affermazione altrettanto ferma nel momento in cui gli viene chiesto “lavoreresti di nuovo con Woody Allen?”:

A essere onesti, non voglio essere coinvolto [in questa discussione, ndr.]. Non mi pare un mio dovere commentare questa cosa, che è una situazione molto delicata. Mi pare che si sia già detto molto. Ed è una questione privata. Quanto al lavorare di nuovo con lui non saprei, dovrei considerare la cosa con attenzione.

Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti.

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