Non si placano i problemi relativi alla distribuzione in sala di Roma di Alfonso Cuarón. Proprio mentre viene annunciata la distribuzione in circa 50 cinema per tre giorni nel nostro paese, a cura della Cineteca di Bologna, il regista lamenta una drastica riduzione nelle sale che proporranno il vincitore del Leone d’Oro nel paese d’origine, il Messico.

Secondo quanto riportato da Deadline, un disaccordo tra Netflix e la prima catena cinematografica locale legato alle finestre distributive troppo ridotte (Roma, lo ricordiamo, uscirà sulla piattaforma streaming in tutto il mondo il 14 dicembre) ha fatto sì che Cinépolis abbia rifiutato all’ultimo di proporre il film sui suoi schermi.

Cuarón ha così twittato con disappunto:

Vorrei che il mio film venisse proiettato in molti più cinema in Messico. Abbiamo tutti i cinema che siamo riusciti a ottenere, e cioè solo 40. Per fare un confronto, in Polonia uscirà in 57 cinema e in Corea del Sud in 50. Roma è disponibile per tutti i cinema che desiderassero proiettarlo.

Anche Netflix ha comunicato di essere “più che disponibile a condividere questo film incredibile con Cinépolis e Cinemax, se decideranno di proiettarlo dal 21 novembre”, e che una parte importante degli incassi andrà a organizzazioni non-profit. Ma Cinépolis, in trattative col gigante da maggio, ha deciso di non accettare la proposta, lamentando un’uscita troppo ravvicinata in streaming:

Invitiamo Netflix a rimandare l’uscita di Roma sulla sua piattaforma per rispettare la finestra tradizionale di distribuzione nelle sale. Cinépolis in quel caso sarà felice di distribuire il film dal 29 novembre in tutto il paese: la nostra catena copre più di 75 città in tutti gli stati di tutta la Repubblica del Messico. Inoltre, annunciamo che siamo disposti a donare il 50% degli incassi a organizzazioni collegate al lavoro domestico.

Ieri, comunque, Cuarón ha comunicato l’aggiunta di alcuni cinema indipendenti all’elenco di quelli che proietteranno il film in Messico.

Vi terremo aggiornati sulla vicenda, il cui clamore è legato soprattutto alla fama del regista coinvolto: vincitore del Leone d’Oro, Roma è anche tra i favoriti agli Oscar.

 

 

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