The House that Jack Built, il nuovo film di Lars Von Trier, torna a far parlare di sè. Dopo le notizie di spettatori che si sono sentiti male alla prima a Cannes, ora tocca alla Motion Picture Association of America alzare la voce.

L’occasione è dovuta alle proiezioni che si sono tenute l’altroieri negli Stati Uniti di una versione director’s cut della pellicola priva di visto censura che, a detta dell’associazione, violerebbe il regolamento: “L’MPAA ha comunicato al distributore, IFC Films, che una proiezione di una versione senza visto censura a distanza così ravvicinata dall’uscita del film (prevista per il 14 dicembre, ndr) senza un permesso speciale viola le regole del sistema di classificazione. L’efficacia della classificazione dell’MPAA dipende dalla nostra abilità di mantenere viva la fiducia dei genitori americani. Ecco perché le regole definiscono chiaramente l’utilizzo corretto della classificazione. La mancata adesione alle regole crea confusione nei genitori e mina il sistema di classificazione – risultando, potenzialmente, nell’imposizione di sanzioni contro il distributore”.

IFC potrebbe ricevere una multa, ma non solo: l’MPAA potrebbe anche decidere di revocare il visto censura del film in uscita in sala (con conseguente uscita sospesa: nessun cinema rischierebbe di proiettare un film in violazione delle regole dell’MPAA), e lo stesso distributore potrebbe essere sospeso dal sistema di classificazione per tre mesi.

Ovviamente è assai improbabile che un genitore porti i figli a vedere il film di Lars Von Trier: la mossa di IFC sembra più che altro pubblicitaria, un modo vecchio stile (alla Miramax, per intendersi) di far parlare della pellicola, proprio come era accaduto a Cannes.

“Ho visto la director’s cut di The House that Jack Built. Anche Lars Von Trier in persona ha avvertito il pubblico prima del film, attraverso un video, che per comprendere e digerire bene il film ci vuole qualche giorno. Posso dire che sono immagini che non dimenticherò mai, mai. Questo è CERTO.” ha commentato Jeff Sneider di Collider dopo la proiezione dell’altra sera:

Nel cast, assieme a Matt Dillon e a Uma Thurman, troviamo anche Siobhan Fallon Hogan, Sofie Gråbøl, Riley Keough, Ed Speelers, Bruno Ganz.

Qui di seguito trovate la nostra traduzione della sinossi:

USA, gli anni settanta. Seguiamo l’intelligente e brillante Jack durante cinque “incidenti”, ci vengono presentai gli omicidi che rendono Jack un serial killer. Viviamo la storia attraverso il suo punto di vista: ogni omicidio, per lui, è un’opera d’arte anche se la sua disfunzione gli dà non pochi problemi nel mondo esterno.

Nonostante l’intervento finale e inevitabile della polizia si avvicini (da un lato provocando Jack, dall’altro mettendogli pressione), lui contrariamente a ogni logica si prende dei rischi sempre più grandi. L’obiettivo è realizzare l’opera d’arte definitiva: una collezione di tutti i suoi omicidi all’interno di una casa da lui costruita. In questo percorso ci vengono descritte le condizioni personali di Jack, i suoi problemi e i suoi pensieri attraverso una costante conversazione tra lui e la sconosciuta Verge – un miscuglio grottesco di sofisma, autocommiserazione quasi infantile e spiegazioni approfondite delle rischiose e difficili manovre di Jack.

Prodotto da Louise Vesth e Madeleine Ekman, girato in Svezia e Danimarca e costato 8.7 milioni di euro, il film sarà ambientato nell’arco di 12 anni e sarà incentrato sulle vicende di un serial killer, Jack (Matt Dillon), chiaramente ricalcato su Jack lo Squartatore. Le vittime su cui ci si focalizzerà la storia saranno cinque: Uma Thurman sarà una di esse, altre verranno interpretate da Siobhan Fallon Hogan, Sofie Gråbøl e Riley Keough.

In Italia il film verrà distribuito da VIDEA.

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