In occasione del National Trivia Day che cadeva ieri negli USA, Pottermore ha condiviso su Twitter una curiosità piuttosto discutibile sul Mondo Magico ideato da J.K. Rowling.

Ecco il tweet:

Hogwarts non ha sempre avuto dei bagni. Prima di adottare il sistema idraulico dei Babbani nel diciottesimo secolo, le streghe e i maghi si liberavano semplicemente ovunque si trovassero, per poi far svanire le “prove”.

L’informazione arriva da una pagina scritta da J.K. Rowling in persona su Pottermore e dedicata alla Camera dei Segreti, il cui accesso come noto è situato sotto un bagno delle ragazze a Hogwarts. Traduciamo il passaggio in questione, che spiega il motivo per cui questo “aneddoto” non è contraddetto dall’esistenza del suddetto accesso:

Ci sono prove evidenti che la Camera sia stata aperta più di una volta tra la morte di Serpeverde e l’ingresso di Tom Riddle nel ventesimo secolo. All’epoca della sua creazione (nel 990 DC, ndt), si accedeva alla Camera attraverso una botola nascosta e una serie di tunnel magici. Tuttavia, quando a Hogwarts vennero installate tubature più elaborate nel diciottesimo secolo (un raro caso di Maghi che copiano Babbani, perché prima si liberavano semplicemente ovunque si trovassero, per poi far “svanire le prove”), l’ingresso alla Camera venne minacciato, essendo situato proprio sotto il luogo che doveva essere adibito a bagno. La presenza nella scuola di uno studente chiamato Corvinus Gaunt – diretto discendente di Serpeverde e antenato di Tom Riddle – spiega come la semplice botola fu protetta in gran segreto, in modo che fosse accessibile anche dopo il posizionamento di un bagno sopra di essa.

Insomma: prima dell’invenzione dei bagni, non esistendo un vero e proprio incantesimo di “sparizione” (la materia non può essere creata e distrutta nemmeno nel Mondo Magico), i maghi evidentemente trasportavano con la magia i propri escrementi “altrove”.

Tutte informazioni interessantissime e indispensabili? Non è l’opinione di diversi fan, che hanno reagito in maniera esilarante su Twitter:

 

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