Un paio di giorni fa la Disney ha annunciato di aspettarsi che l’acquisizione degli asset entertainment della 21th Century Fox diventi effettiva alle 12:02 del mattino, ora di New York, del 20 marzo.

Il takeover cambierà il mondo dei media per sempre: dalla settimana prossima la Disney diventerà proprietaria della major cinematografica 20th Century Fox, degli studi televisivi, di quote aggiuntive di Hulu e molto altro ancora (sono esclusi invece i canali di news, sport e la rete nazionale Fox, mentre per quanto riguarda gli studios veri e propri a Century City la Disney si è impegnata in un leasing a lungo termine).

La fusione fra i due colossi cambierà per sempre il panorama del mondo dell’intrattenimento con degli sviluppi che sarà molto interessante seguire e analizzare, ma, inevitabilmente, avrà anche dei lati “oscuri” come da prassi in materia di “matrimoni” di questo genere: i licenziamenti. In un report pubblicato dall’Hollywood Reporter e focalizzato, principalmente, sulle strategie in materia di licenziamenti e assunzioni in casa WarnerMedia, viene scritto che l’operazione Disney/Fox porterà a circa 7500 licenziamenti fra le due compagnie (inizialmente si parlava di 4-5mila).

Negli ultimi mesi i regolatori di tutti i territori del mondo hanno dato il via libera (con più o meno condizioni) all’acquisizione. All’epoca dell’annuncio, a dicembre 2017, la Disney avrebbe dovuto versare 52.4 miliardi di dollari in azioni, ma dopo la “guerra al rialzo” di Comcast l’acquisizione è salita a 71.3 miliardi di dollari in azioni e cash.

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