Con l’arrivo del primo teaser trailer di Star Wars: Episodio IX abbiamo anche appreso il titolo della pellicola che porrà a fine alla storia delle Guerre Stellari che abbiamo iniziato a conoscere nel 1977.

Star Wars: The Rise of Skywalker.

Come nel caso di The Last Jedi (reso con Gli Ultimi Jedi non solo in Italia, ma in molti altri paesi, a riprova che la decisione sia arrivata “dall’alto”), la traduzione non è stata svelata fin da subito, cosa che ha iniziato ad alimentare alcune teorie su come il film verrà venduto nei paesi del resto del mondo.

Quel che è certo è che rispetto agli Ultimi Jedi l’ambiguità semantica è di un livello leggermente inferiore (Jedi è una forma invariabile sia al singolare che al plurale): se Skywalker fosse riferito a una famiglia (“gli Skywalker”) avrebbe dovuto prendere la -s del plurale. Ecco allora che potrebbe riferirsi a una sola persona (Luke? Rey? Kylo?) o, come indicano alcune teorie di fan, ad un simbolo o a un nuovo ordine proprio come quello Jedi.

Insomma, la situazione è comunque molto critica e visto che la storia da qui ai prossimi otto mesi sarà rigorosamente sotto chiave, gli addetti alla traduzione si sono trovati davanti all’ennesima gatta da pelare, perciò dovranno ricorrere (presumiamo) a ulteriori indicazioni dai piani alti. Lasciare il titolo in originale è da escludere e avrebbe poco senso (sarebbe l’unico in tutta la saga a restare in inglese), perciò la soluzione sarebbe quella di trovare il modo di aggirare l’ambiguità.

Oggi accorre in nostro aiuto la Russia che suggerisce indirettamente una possibile operazione. Il canale russo di Star Wars ha infatti svelato che il titolo sarà “Звёздные Войны: Скайуокер. Восход”, che può essere tradotto come “Star Wars: Skywalker. Rise“. In russo il termine Восход si riferisce generalmente ad “alba”, ma ha anche un’accezione più larga che abbraccia il concetto di crescita, salita e ascesa. Per evitare problemi di ambiguità di numero gli addetti ai lavori hanno deciso così di rimuovere la specificazione e invertire i termini di “Skywalker” e “ascesa”.

La mossa ricorda vagamente quanto fatto nel nostro paese nel caso di The Dark Knight Rises, il terzo episodio della trilogia di Nolan. Piuttosto che tradurre letteralmente “rises”, all’epoca si decise di trasformare il verbo in un sostantivo, dando come risultato Il Cavaliere Oscuro – Il Ritorno. E ancora, nel caso del primo film della nuova trilogia del Pianeta delle Scimmie, Rise of the Planet of the Apes fu tradotto proprio con L’Alba del Pianeta delle Scimmie (la cosa generò dei problemi con il sequel Dawn of the Planet of the Apes, ma questa è un’altra storia).

La soluzione per il mercato italiano a questo punto potrebbe essere sulla stessa scia di quanto accaduto per il mercato russo, dove a Восход/Rise si sostituisce un termine tra “origine”, “ascesa”,  “alba” e “inizio”. Sempre che non sia decida un più diretto “L’Ascesa di Skywalker“, anche se come già detto si tratterebbe di una traduzione riduttiva visto che “rise” non ha un corrispettivo diretto in italiano.

Speriamo di avere presto risposte.

AGGIORNAMENTO: Dalla Francia arriva la notizia che il titolo sarà Star Wars: L’Ascension de Skywalker, reso quindi al singolare.

 

 

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Star Wars: The Rise of Skywalker sarà al cinema il 18 dicembre 2019.

Nel cast torneranno Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO), Billy Dee Williams, Carrie Fisher (grazie a materiale d’archivio) e ovviamente i nuovi protagonisti Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo, Billie Lourd (figlia di Carrie Fisher), Lupita Nyong’o.

Nuovi membri del cast saranno Naomi Ackie, Keri Russell e Richard E. Grant.

Scritto da Abrams con Chris Terrio, il film uscirà a dicembre 2019. Alla produzione Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan, mentre alla produzione esecutiva vi saranno Callum Greene e Jason McGatlin. Nella troupe John Williams (colonna sonora), Dan Mindel (fotografia), Rick Carter e Kevin Jenkins (scenografi), Michael Kaplan (costumista), Neal Scanlan (creature e droidi), Maryann Brandon e Stefan Grube (montaggio), Roger Guyett (VFX), Tommy Gormley (primo assistente regista) e Victoria Mahoney (regista di seconda unità).

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