Nato a Firenze il 10 aprile 1927, Tosi studiò all’Accademia di Belle Arti e venne poi introdotto nel mondo dello spettacolo diventando assistente di Zeffirelli nella produzione teatrale di uno spettacolo di Luchino Visconti per il Maggio Musicale Fiorentino. Da lì passò al cinema, lavorando a numerose pellicole di Visconti a partire da Bellissima (1951), con Anna Magnani. “Il costume di un attore deve riflettere il carattere del suo personaggio, e anche la vita,” spiegava nel 2013 a Port Magazine. “È particolarmente importante sapere il periodo storico in cui è ambientato il film, per compiere delle ricerche sulla tradizione”.
In cinquant’anni di carriera, Tosi ottenne ben cinque nomination all’Oscar: Il Gattopardo (1963), Morte a Venezia (1971) e Ludwig (1973) di Visconti; Il Vizietto (1978) di Édouard Molinaro e La Traviata (1982) di Zeffirelli. Non ne vinse nessuno finché nel 2013 l’Academy non decise di consegnargli l’Oscar onorario, il primo per un costumista (lo ritirò Claudia Cardinale, che collaborò con lui in dieci film a partire da Rocco e i suoi Fratelli). Due i David di Donatello vinti da Tosi, insieme a due BAFTA.
Tantissimi i film indimenticabili a cui ha lavorato: Il Bell’Antonio (1960), Ieri, Oggi, Domani (1963), la serie Il Giornalino di Gian Burrasca (1964), La Caduta degli dei (1969), Il Portiere di Notte (1974), La Storia Vera della Signora delle Camelie (1981), Le Chiavi di Casa (2004).
Per molti anni ha insegnato alla Scuola nazionale di cinema presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma.
Foto di copertina: YT
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