Che sarebbe stata un’edizione non convenzionale della Festival di Venezia lo si doveva capire da quella giuria così eterogenea, con un presidente dalla notorietà, dalla fama e dal successo (critico) non superiore a quella degli altri giurati, anzi in alcuni casi inferiore (fatto che rischia di porre problemi perché i giurati hanno personalità ingombranti e chi presiede dovrebbe avere un’influenza su di loro), dalla presenza in concorso di un cinecomic come Joker e da quegli strani film italiani: un’opera teatrale filmata, un film di Franco Maresco (!!) e poi Martin Eden, unico film “da festival”.

Si era detto che nell’anno di una Cannes forte Venezia soffre, il programma sembrava quasi farlo presagire e invece… Invece nonostante un’inaspettata debacle della Cina (che peccato! due film in concorso e due disastri senza paragoni nelle filmografie di quei due registi) il concorso ha regalato tantissime perle e alcuni film davvero maiuscoli. Che Roman Polanski abbia girato il suo migl...