Ci sono due caratteristiche che rendono Gemini Man un caso unico nella storia del cinema: un personaggio creato in digitale e animato in motion capture si confronta con il suo equivalente più anziano (e reale), e tutto è filmato e proiettato in HFR (High Frame Rate  a 120 fotogrammi al secondo invece che a 24). I due dettagli si influenzano a vicenda perché dalle scene in anteprima che abbiamo potuto vedere (proiettate in HFR 3D ovviamente) e dalle parole che abbiamo potuto sentire di Ang Lee, Will Smith e il produttore Jerry Bruckheimer, il maggior numero di fotogrammi al secondo crea un’impressione di realismo maggiore che influenza la resa sia della recitazione che degli effetti visivi.

Dunque Gemini Man sarà proiettato dove possibile in 3D+ (bollino che indica la compresenza sia di tridimensionalità che di HFR), il che vuole dire in Italia in un numero di sale che oscilla tra le 10 e le 20. Il numero definitivo sarà chiaro solo il giorno prima dell’uscita ma la 20th Century Fox sta...