Avengers: Endgame è uscito in sala ormai da diversi mesi, scalando le classifiche di tutto il mondo diventando un successo globale, e nel frattempo i realizzatori del film continuano a tornare sul loro lavoro svelando curiosità e retroscena. Questa settimana gli sceneggiatori Christopher Markus e Stephen McFeely e il montatore Jeff Ford hanno raccontato nuovi dettagli ai giornalisti di Cinemablend, Collider, SyFy, parlando di scene alternative e… del sedere di Captain America!

Iniziamo da Ford, che ha parlato nel dettaglio delle decine di versioni alternative della morte di Tony Stark, dovute al metodo di lavoro di Robert Downey Jr.:

È il metodo di lavoro di Robert: a volte gli piace esplorare, provare cose diverse. E siccome è un attore intuitivo, gli piace farlo a cineprese accese, nel caso trovasse qualcosa di speciale. E molto spesso questo accade.

Stavamo mettendo insieme il finale del film, e quando abbiamo girato gli ultimi momenti di Tony ci siamo ritrovati con varie opzioni. Robert aveva diverse idee, e noi gli abbiamo dato lo spazio per lavorarci. Joe e Anthony sono molto bravi quando si tratta di improvvisazione. Abbiamo girato varie interpretazioni di quel momento, e alcune erano assurde, sapevamo che non le avremmo mai usate. Il motivo per cui c’erano versioni assurde rientra nel metodo di lavoro di Robert, non voglio svelare troppo. Alcune erano scherzose, altre erano scandalose. In altre ancora faceva cose completamente emotive, grezze, folli. E in alcune, combinava tutto quanto insieme. Durante il montaggio di quella scena ci siamo resi conto che ci serviva un ultimo momento insieme tra Thanos e Tony. Ci serviva qualcosa tra il “questo è ciò che voglio” e “questo è ciò che è”. Lo scambio in cui Thanos dice “Io sono ineluttabile” e Tony dice “Io sono Iron Man” fa funzionare tutto alla perfezione. Una volta trovata la frase di Thanos, abbiamo trovato quella di Tony.

La frase di Thanos faceva parte della struttura del film: la dice tre volte, all’inizio quando viene decapitato, a metà quando lui sente se stesso dirlo ancora, e poi alla fine. Anche questa simmetria è stata trovata durante il montaggio.

La versione preferita del team di montatori non prevedeva nessuna frase:

In quella versione, Thanos non diceva nulla. Aveva il guanto, e guardava Tony come per dire “te l’ho fatta”. Schioccava e lo guardava, e non riusciva a crederci. Si girava verso Tony, e lui alzava la mano e schioccava. Era splendida, funzionava benissimo. Ma ci serviva un arco per Thanos in Endgame, e quell’arco era il senso dell’inevitabile. Il concetto era che i protagonisti dovevano fare di tutto per sconfiggere il destino, andare contro tutto e contro tutti. Il film doveva avere una coerenza tematica, e nel finale quindi Thanos doveva dire “Te l’ho detto: non potete vincere,” e Tony doveva rispondere: “Possiamo”.

Parlando con CinemaBlend, invece, lo sceneggiatore Stephen McFeely ha raccontato di una versione della sceneggiatura in cui Tony Stark andava ad Asgard e finiva per combattere contro Heimdall:

Nella prima bozza della sceneggiatura provammo una cosa che alla fine non si rivelò molto interessante, e per questo alla fine decidemmo di mandare gli Avengers alla Stark Tower. Ma c’erano un paio di cose carine. Sostanzialmente si andava ad Asgard in modo diverso, perché la Gemma dello Spazio sostanzialmente si trovava lì, in un forziere. Tony Stark indossava un’armatura stealth, ma ovviamente Heimdall poteva vederlo, quindi avevamo pensato a una scena in cui combatteva contro un Tony invisibile, mentre Thor faceva qualcos’altro. Solo che continuavamo a pensare “perchè non passiamo subito agli Avengers?”

Sempre a Cinemablend, McFeely parla invece di un’altra scena in cui Bruce Banner e Hulk parlavano tra loro (quasi in stile Smeagol / Gollum) nella Gemma dell’Anima:

Avevamo effettivamente scritto una versione in cui Banner parlava con Hulk… ma non l’abbiamo mai girata. Sarebbe stato fichissimo vederli interagire.

Parlando a SyFy, invece, lo sceneggiatore Christopher Markus è tornato sulla battuta sul sedere di Captain America che fa Steve Rogers osservando il Cap svenuto del 2012, nata a quanto pare durante le riprese aggiuntive:

È una cosa nata da sola. Inizialmente doveva esserci Tony Stark che osservava il terribile costume da Avenger di Cap e affermava: “Questo costume non valorizza per niente il tuo sedere”. Poi aggiungemmo Ant-Man, che esclamava: “Per quanto mi riguarda, quello è il sedere d’America”. Nelle riprese aggiuntive rifacemmo la parte finale del combattimento tra i due Cap, e quello ci aiutò tantissimo. Ci serviva qualcosa per uscire dalla scena in maniera diversa, e ci ritrovammo con il Cap del 2012 riverso per terra, sedere all’aria!

 

 

Si parla infine di futuro. Su CinemaBlend, Markus svela quali villain vorrebbe vedere nell’Universo Cinematografico Marvel:

Quando me lo chiedono, ripenso sempre e solo a MODOK. INoltre, parte di me… è difficile dire se sia stato ufficialmente distrutto, ma non mi dispiacerebbe vedere una terza incarnazione di Zola, questa volta in un corpo robotico. Lo abbiamo visto umano e poi su uno schermo, ora dovrebbe essere un robot. Non sto dicendo che accadrà, ma che sarebbe fantastico.

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Il film è stato diretto da Anthony e Joe Russo ed è stato scritto da Christopher Markus e Stephen McFeely. Tra i produttori esecutivi anche Jon Favreau, regista dei primi due Iron Man.

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