Dal primo sguardo è già evidente che i toni saranno molto vicini a quelli di Captain America: the Winter Soldier, e che si tratterà di una parentesi nella storia di Natasha Romanoff con l’obiettivo di chiudere alcune “questioni in sospeso“.
La pellicola, come voluto da Scarlett Johansson, non sarà una classica storia delle origini:
Non volevo che fosse una storia di origini. Non volevo che fosse una storia di spionaggio o che in generale fosse superficiale. Volevo farlo a patto che si addicesse allo sviluppo del personaggio. Ho trascorso tantissimo tempo a mostrare pian piano tutte le sue sfaccettature, perciò a meno che non avessimo in mano qualcosa di profondo, non ci sarebbe stato motivo di farlo. Anche perché il lavoro che ho fatto con Endgame mi ha effettivamente fatto sentire realizzata, sarei stata felice di chiudere in quel modo. Perciò doveva esserci un motivo pratico che non fosse il mungere la stessa vacca.
A seguire vi proponiamo un’analisi degli aspetti più interessanti mostrati dal teaser.
Un nuovo inizio
“Una volta non avevo niente“. Le parole di Natasha direttamente da Avengers: Endgame risuonano all’inizio del trailer che la vede specchiarsi, combattuta, in un bagno.
Parole che poi fanno da sfondo al passato del personaggio a cui abbiamo assistito in Avengers: Age of Ultron: le ballerine, l’addestramento delle Vedove Nere, l’uccisione a sangue freddo.
“Poi ho avuto questo lavoro, questa famiglia“.
Questa volta flashback più positivi che mostrano i primi passi di Natasha come agente dello S.H.I.E.L.D., come Vendicatore, accanto alle due persone forse più vicine al concetto di famiglia.
Nick Fury e Clint Barton che, all’inizio, era stato incaricato di ucciderla prima che decidesse diversamente.
“Ma niente dura per sempre“. Torniamo su Natasha con una frase presa direttamente da Age of Ultron: a questo punto è possibile che si tratti di battute registrate appositamente per il trailer.
“Ho vissuto molte vite“. Nat si trova all’interno di una roulotte, probabilmente in qualche regione del nord Europa, come abbiamo visto dalle foto dal set in Norvegia e come suggerisce il piccolo troll sulla sua scrivania.
Ancora fuggitiva, la donna scorre diverse patenti di guida e documenti di identità da tutto il mondo: un passaporto del Regno Unito, una patente di guida dell’Unione Europea, una della California e un documento del governo vietnamita. Aguzzando la vista si possono notare due date, forse relative alla scadenza dei documenti – 2019 e 2021 – e diversi nomi usati dalla donna: sulla patente britannica si può leggere “Samantha Rene”.
Budapest
Una corposa porzione del film sarà ambientata a Budapest, un nome che dovrebbe far scattare un campanello d’allarme ai fan più sfegatati.
La prima volta che sentiamo menzionare il nome della città è in Avengers, quando Natasha Romanoff e Clint Barton sono impegnati a combattere. “Mi sembra di rivivere Budapest” dice la donna in una scena. “Tu e io la ricordiamo in modo diverso” ribatte Occhio di Falco.
La città di recente è tornata a essere citata in Captain Marvel da Nick Fury e poi ancora in Endgame, nella sequenza in cui Clint e Nat si dirigono verso Vormir. “Siamo molto lontani da Budapest” dice lui.
In questo film scopriremo davvero cosa è successo a Budapest? Per il momento nessuna traccia di Clint.
Siamo alla stazione, Natasha in fuga. Il film è ambientato dopo gli eventi di Captain America: Civil War.
“Te ne sei dovuta andare in fretta” allude la voce del generale Ross che troviamo nuovamente anche in questo film. “Non è facile di questi tempi” risponde Natasha.
Ecco Thunderbolt Ross che appare ringiovanito grazie agli immancabili effetti visivi della Lola VFX (che non sembrano ancora definitivi). Le scritte sul camion non lasciano spazio a dubbi sull’ambientazione: ancora Budapest.
Il generale appare qui addirittura più giovane di come lo abbiamo visto in Captain America: Civil War, ma potrebbe trattarsi di una conseguenza dell’età avanzata di William Hurt (che sul set appariva visibilmente invecchiato). L’altra opzione è che si tratti di un flashback.
“Non voglio più fuggire dal passato” dice Natasha. Difficile capire se sia un discorso che ha luogo “nel presente” – dopo Civil War – o meno. Quel che è certo è che, sebbene avesse firmato gli accordi, Nat è diventata una fuggitiva dopo averli violati.
“Bello anche per me rivederti, sorellina“
Ecco una versione decisamente tagliata della scena che abbiamo visto al Comic Con di San Diego.
Natasha, di ritorno a Budapest, ritrova Yelena (interpretata dalla star in ascesa Florence Pugh) e tra le due ha inizio un combattimento corpo a corpo, tra Vedova e Vedova. Si tratta quasi di una coreografia “a specchio”, ad indicare l’allenamento identico che entrambe hanno seguito nella Stanza Rossa.
Appesa alla parete c’è una mappa con alcune fotografie: Yelena stava indagando su qualcosa o qualcuno?
“Bello anche per me rivederti, sorellina“. Dopo un aspro corpo a corpo, tra le due torna la pace.
Nei fumetti Yelena Belova è nota come “la terza Vedova Nera“. È l’unica in grado di rivaleggiare con Natasha Romanoff, tant’è che viene addestrata allo scopo di rimpiazzarla; in questa versione invece sembra che il legame tra le due non sia solo pura rivalità ma anche qualcosa di decisamente più condiviso e affettivo.
“Come mai sei tornata?“. Le due brindano con un bicchiere di Vodka. “Abbiamo dei conti in sospeso” ribatte Nat.
Qualcosa interrompe la chiacchierata perché a un certo punto vediamo Natasha e Yelena che corrono tra i tetti di Budapest.
Non è chiaro se siano in fuga o stiano rincorrendo qualcuno, ma in un’inquadratura notiamo un’altra Vedova Nera che Natasha afferra al volo: da notare che la donna sembra avere capelli neri e corti (è un dettaglio che tornerà utile più tardi).
Ci spostiamo poi a bordo di una motocicletta per le strade di Budapest con Natasha e Yelena in fuga.
Nel corso di un inseguimento (girato proprio in città), vedremo anche Taskmaster, un personaggio decisamente misterioso visto che i Marvel Studios non hanno ancora annunciato da chi sarà interpretato.
Il personaggio sarà coinvolto in una scena d’azione con le due donne alla guida di un’auto.
L’aspetto del personaggio è diverso rispetto a quello che abbiamo visto nella breve clip al Comic Con di San Diego, visto che appare senza mantello e senza cappuccio. Qui lo vediamo con arco e frecce e con movenze che ricordano quelle di… Occhio di Falco. Taskmaster, infatti, ha l’abilità di copiare in maniera identica le mosse dei suoi avversari e assimilarle…
La Stanza Rossa
Eccoci nel cuore del film, nella stanza rossa, dove decine di Vedove Nere vengono addestrate a combattere. Ogni Vedova, da notare, indossa un particolare bracciale rosso.
Tra i vari volti anche quello della “Vedova dai capelli corti” che abbiamo visto prima con Natasha e Yelena nelle scene a Budapest.
Qui in alto, invece, una sequenza in cui notiamo Rachel Weisz – che interpreta Melina Vostokoff – in compagnia di un personaggio misterioso, forse Ray Winstone.
L’attrice indossa un costume identico a quello che indosserà anche Natasha nel corso della pellicola (ne parleremo alla fine di pagina 2).
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