Un paio di settimane fa vi abbiamo parlato della polemica che ha circondato le prime proiezioni di Richard Jewell, il nuovo film Clint Eastwood dal 13 dicembre nelle sale statunitensi e nel 2020 in Italia.

La pellicola è stata accolta in maniera favorevole dalla stampa, anche se è proprio da un esponente della stampa che è arrivata una obiezione ben precisa, ovvero Kevin Riley, l’attuale editor-in-chief dell’Atlanta Journal-Constitution, la testata dove lavorava la giornalista Kathy Scruggs (Olivia Wilde nel film), colei che, al tempo, lanciò lo scoop che Jewell era sospettato di essere il responsabile del fallito attentato al Centennial Olympic Park il 27 luglio del 1996.

Nella pellicola non viene fatto vedere, ma viene suggerito in maniera decisamente esplicita che la giornalista sia andata a letto con l’agente dell’FBI Tom Shaw (Jon Hamm) per ottenere delle informazioni sulle indagini.

Accadimento di cui, secondo Riley, non esiste un riscontro e che non può essere neanche smentito (o confermato) dalla diretta interessata, scomparsa nel 2001 per un’overdose di farmaci regolarmente prescritti.

Potete trovare tutti gli altri dettagli della vicenda in questo articolo.

Su Deadline arriva ora la difesa della pellicola fatta da Olivia Wilde che, dalle pagine del magazine, spiega:

Kathy ha avuto un successo incredibile come reporter grazie agli agganci con la polizia. Aveva dei rapporti molto stretti con la polizia e l’FBI che avevano la possibilità di raccontare la loro storia e sì, a detta di tutti, ha intrattenuto svariate relazioni con più persone di quel settore. Ma quello che mi ha dato fastidio è stato vedere come i commenti intorno a questo personaggio siano stati limitati a una singola scena per cui non ho sentito alcuna lamentela analoga in relazione al personaggio di Jon Hamm che ha avuto una relazione con lei. Mi sembra ingiusto minimizzare una come lei a questo frangente. Penso che stiamo ancora lottando per consentire la rappresentazione di personaggi femminili che non siano, aperte virgolette, completamente piacevoli. Se c’è qualcosa di anche lontanamente discutibile su un personaggio femminile, lo usiamo spesso e volentieri per condannarlo o per biasimare anche la semplice idea di poter consentire a una donna di essere “impura” in quella data maniera. È un fraintendimento del femminismo supporre che tutte le donne debbano essere “asessuate”. Mi fa arrabbiare vedere il peronaggio minimizzato in questi termini.

A distribuire la pellicola, che vede per protagonisti Paul Walter Hauser, Kathy Bates, Olivia Wilde, Sam Rockwell e Jon Hamm, sarà come sempre la Warner Bros. Pictures.

Richard Jewell è stato diretto da Clint Eastwood sulla base di uno script di Billy Ray; in un primo momento i protagonisti di Richard Jewell dovevano essere Leonardo DiCaprio e Jonah Hill, che però sono rimasti coinvolti come produttori.

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