Ha cominciato con il Frankenstein con Robert De Niro e Il Quinto Elemento, è passato attraverso la saga di Harry Potter e World War Z, ma anche la seconda trilogia di Guerre Stellari e Zoolander 2 (un lavoro più grosso di quel che non si possa credere) e moltissimi altri film recenti come Suspiria e Grand Budapest Hotel: con questo bagaglio Mark Coulier e il suo team sono approdati a Pinocchio di Matteo Garrone per lavorare al trucco e protesi.

Uno zoccolo durissimo di quello che il film fa di buono viene da questo reparto, che ha lavorato per un anno prima dell’inizio delle riprese per ideare, disegnare e concordare con il regista le maschere e i trucchi che facessero sembrare vero il falso.

Ovviamente è stato Pinocchio il personaggio più difficile. Ben sei versioni diverse completate in sei mesi per arrivare al design finale che fosse sufficientemente legnoso ma anche sufficientemente umano, che non sembrasse mai una maschera di silicone dipinta (ed è incredibile: non lo sembra mai!) e che rifrangesse la luce come il legno. Ma poi il lavoro sul set, 52 persone del team, 70 maschere di Pinocchio diverse costruite in quasi 3 mesi, senza contare il trucco per la lumaca, il grillo parlante, il Gatto e la Volpe e tutti gli altri animali antropomorfi. Un delirio.

Ora che tutto è finito Mark Coulier ha parlato con noi, prima ancora di aver visto il film.

Ma davvero non l’hai ancora visto?

“Ho visto solo il trailer e qualche scena online”.

Quindi non sai com’è venuto?

“Beh l’ho visto sul set comunque no, il risultato sullo schermo non l’ho visto e sono impaziente”

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Sai già se ci sarà qualcosa che non ti piacerà e su cui avresti voluto lavorare di più?

“No, so solo che la lumaca non sarà come la volevo. Abbiamo discusso tantissimo con Matteo su quel personaggio. Io pensavo dovesse essere più viscida e bavosa, lui la voleva più asciutta e polverosa”.

Ad ogni modo mi pare di capire che nulla è stato complicato come fare Pinocchio giusto?

“Rispetto a lui gli altri personaggi erano tutti facili. Aveva una maschera di silicone che applicavamo al mattino e per levarla alla sera andava distrutta, quindi ne realizzavamo in continuazione, dipinte una ad una. Invece quelle che applicavamo a gambe e braccia riuscivamo ad utilizzarle anche per 5 giorni”.

Questo vale anche per le altre marionette?

“Quelle erano più facili perché non avevano il livello di dettaglio richiesto da Pinocchio. Cioè il processo di realizzazione era lo stesso solo meno difficile e meno maniacale. Non c’era bisogno ad esempio di azzeccare il naso ad un livello millimetrico”

Qual è il risultato di cui vai più fiero?

“Mi piace il teatro di marionette, il look e come interagiscono sul palco, mi pare un ensemble fantastico. Considera poi che quando si giravano quelle scene c’erano tanti personaggi tutti da truccare e alcuni da aggiustare sul momento perché non avevano mai provato le maschere”

Questo è un lavoro che preparate con manichini o con esseri umani?

“Diciamo che dopo la fase di design ci portavamo avanti con piccole sculture, così che Matteo potesse vederle. È venuto spesso in Inghilterra, ci dava indicazioni e se ne andava, così che ci lavorassimo. Poi ovviamente quando gli attori sono stati scelti si sono resi necessari diversi cambi. Ad esempio il Gatto e la Volpe li avevamo preparati ma quando abbiamo visto i volti di Ceccherini e Papaleo abbiamo dovuto prendere ciò che piaceva a Matteo del nostro design originale e adattarlo ai loro volti”.

PINOCCHIO foto di Alain Parroni

Quanto ci voleva per applicare il trucco?

“Dipende. Sono protesi e maschere che consentono qualsiasi movimento anche rapido, aderiscono perfettamente e sono fatte tutte su misura. Per mettere le maschere del corvo e del gufo ci vogliono 2 ore e mezza, per Pinocchio 3 ore e mezza e così per la lumaca, 2 ore e mezza per i cani invece”.

Non temevate che truccare un bambino per 3 ore e mezza al giorno lo portasse a rinunciare al film a metà?

“Sì certo, ma era davvero disciplinato. Molti bambini non avrebbero sopportato tutto quel trucco e quel lavoro per tutto quel tempo, che è l’incubo dei film con bambini. Ma alla fine per esperienza ti posso dire che quelli che più si lamentano del tempo del trucco non sono loro né gli attori, sono gli stuntmen!”

Pinocchio, con Roberto Benigni, è al cinema dal 19 dicembre

Nel cast troviamo Federico Ielapi nei panni di Pinocchio, Roberto Benigni (Geppetto), Gigi Proietti (Mangiafuoco), Rocco Papaleo (Gatto), Massimo Ceccherini (Volpe), Alida Baldari Calabria (Fatina bambina), Alessio Di Domenicantonio (Lucignolo), Maria Pia Timo (Lumaca), Davide Marotta (Grillo parlante), Paolo Graziosi (Mastro Ciliegia), Gianfranco Gallo (Civetta), Massimiliano Gallo (Corvo), Marcello Fonte (Pappagallo), Teco Celio (Gorilla), Enzo Vetrano (Faina) e Nino Scardina (Omino di burro).

Pinocchio, una coproduzione internazionale Italia/Francia, è prodotto da Archimede con Rai Cinema e Le Pacte, con Recorded Picture Company, in associazione con Leone Film Group, con il contributo del MiBAC – Direzione Generale Cinema – e di Eurimages, in associazione con Unipol Banca, con il sostegno di Regione Toscana – Toscana Promozione. Le vendite internazionali sono curate da HanWay Films. Il film è distribuito in Italia da 01 Distribution e in Francia da Le Pacte.

Le riprese del film si sono tenute tra Toscana, Lazio e Puglia per un totale di 11 settimane a partire dallo scorso marzo.

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