Il New Yorker ha pubblicato un interessantissimo profilo dedicato a Fiona Apple McAfee-Maggart, meglio nota semplicemente come Fiona Apple.

Per gli adolescenti degli anni novanta, l’acclamata cantautrice e pianista statunitense, nata a New York il 13 settembre del 1977, è stata uno dei punti fermi di un periodo in cui, per guardare i video musicali, bisognava necessariamente rivolgersi a MTV e YouTube era ancora pura fantascienza.

L’esplosione della carriera di Fiona Apple si ebbe già nel 1996 con il suo album di debutto, Tidal, cui fece seguito, nel 1999, When the Pawn… versione abbreviata del titolo di un album che, integralmente, era stato battezzato così:

When the Pawn Hits the Conflicts He Thinks like a King
What He Knows Throws the Blows When He Goes to the Fight
And He’ll Win the Whole Thing ‘Fore He Enters the Ring
There’s No Body to Batter When Your Mind Is Your Might
So When You Go Solo, You Hold Your Own Hand
And Remember That Depth Is the Greatest of Heights
And If You Know Where You Stand, Then You Know Where to Land
And If You Fall It Won’t Matter, Cuz You’ll Know That You’re Right

Nel pezzo pubblicato dall’autorevole testata citata, Fiona Apple ha parlato, sostanzialmente per la prima volta, della relazione avuta con Paul Thomas Anderson, apprezzatissimo regista, fra gli altri, di Magnolia, Il Petroliere e Il Filo Nascosto e delle folli nottate condite da elevate quantità di cocaina trascorse insieme a Anderson e a Quentin Tarantino.

Fiona Apple non si considera un’alcolizzata, ma, per anni, ha bevuto vodka da sola, ogni notte, fino a perdere i sensi. Quando passava vicino al freezer, si faceva un goccio. Per lei il primo passo verso la sobrietà è stato il semplice riconoscimento di quell’impulso. Ha smesso con la cocaina anni fa, dopo aver trascorso “una notte atroce” a casa di Quentin Tarantino ascoltando le loro rispettive vanterie. “Ogni tossicodipendente dovrebbe ritrovarsi bloccato in un cinema privato con Quentin tarantino e Paul Thomas Anderson fatti di cocaina e non vorrebbero più toccare quella roba”.

Cosa ne pensate di questo aneddoto raccontato da Fiona Apple? Potete dire la vostra nello spazio dei commenti qua sotto!

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