Sono un centinaio circa le pellicole che sarebbero dovute uscire nei cinema italiani tra la fine di febbraio e l’inizio di maggio: l’emergenza Coronavirus ha comportato la chiusura delle sale e il rinvio di tutte le uscite in vista di una futura riapertura. C’è chi si è tempestivamente attrezzato in maniera alternativa: in particolare, Universal ha già iniziato a distribuire in direct-to-VOD film come Emma e L’Uomo Invisibile, e farà lo stesso con Trolls World Tour, che uscirà il 10 aprile a noleggio. Warner Bros. ha fatto lo stesso con il film Sony con Vin Diesel Bloodshot. Netflix, invece, ha sospeso l’uscita in sala di Ultras (che doveva avvenire il 9-10-11 marzo) e lo ha distribuito direttamente in streaming.

Ma ci sono film italiani di un certo calibro (e budget) che non arriveranno direttamente in digitale: Volevo nascondermi, premiato a Berlino, così come Gli anni più belli di Gabriele Muccino, erano in sala quando i cinema sono stati chiusi, e ci torneranno non appena la situazione si sarà normalizzata. Stesso dicasi per titoli la cui distribuzione non è proprio avvenuta, ma che sicuramente aspetteranno l’autunno: da Si vive una volta sola di Carlo Verdone a Ritorno al crimine di Massimiliano Bruno, passando per Cambio tutto e È per il tuo bene e soprattutto Tre piani, il nuovo film di Nanni Moretti che doveva uscire il 23 aprile.

Italia Oggi riporta che per le pelliciole con un budget inferiore, ma che per non risultare dei flop devono approfittare del tax credit e dei contributi pubblici, sono in corso trattative tra l’Anica e il ministero dei beni culturali: l’obiettivo è quello di chiedere che le agevolazioni non vengano riservate solo ai film che escono in sala, ma vengano temporaneamente estese a chi uscirà online (magari trovando un accordo per un contributo nei confronti degli esercenti, penalizzati da una simile decisione).

Il quotidiano economico ha intervistato Giampaolo Letta, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa e Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema, ed entrambi hanno espresso l’intenzione di riservare alla sala cinematografica il lancio dei loro prossimi titoli più importanti. Questo anche perchè è il primo sfruttamento di una pellicola a determinarne il valore su quelli successivi, e quindi è in base agli incassi che poi si può stabilire il prezzo per le piattaforme pay.

Letta spiega di aver proposto di accorciare la finestra (che solitamente prevede circa tre mesi di distanza tra uscita in sala e noleggio) per distribuire subito, in VOD, i film lanciati nelle tre settimane precedenti alla chiusura dei cinema, contribuendo a creare, con i ricavi, un fondo per gli esercenti.

Anche Del Brocco è d’accordo sull’accordiare la finestra (proponendo subito in streaming film come Hammamet e 1917), mentre intende invece riportare in sala i film che erano appena usciti prima della chiusura (quindi Volevo nascondermi e Gli anni più belli) per tutelare al massimo gli esercenti: “Tutti i nostri film con potenzialità commerciale andranno prima in sala. Come 01 Distribution abbiamo forse solo 1-2 titoli che potrebbero andare direttamente su piattaforma, ma solo se la situazione di stop si dovesse prolungare”. Un’idea è che alcune pellicole vadano direttamente su RaiPlay.

Italia Oggi ha parlato anche con Sky, che tramite un portavoce ha comunicato di essere interessata all’accorciamento delle finestre ma solo se verrà rispettata la filiera, che comprende anche gli esercenti.

Va detto che il blocco sta coinvolgendo anche le produzioni: questo significa che presumibilmente nel 2021 ci saranno meno film nuovi, e quindi ci sarà spazio per distribuire prodotti la cui uscita è stata sospesa. Sperando che presto l’emergenza Coronavirus termini e si possa riaprire le sale in totale sicurezza.

 

Classifiche consigliate