Il dibattito sulla possibilità che alcuni festival spostino la loro attività online a causa dell’emergenza Coronavirus prosegue: dopo l’apertura del Toronto International Film Festival a “digitalizzare” parte della manifestazione di quest’anno, e la chiusura a quest’ipotesi espressa qualche giorno fa da Alberto Barbera per il Festival di Venezia, anche Thierry Fremaux esprime contrarietà a un Festival di Cannes “virtuale”.

Parlando a Variety, Fremaux spiega il motivo per cui Cannes può svolgersi solo a Cannes:

È un modello che non può funzionare per Cannes, per la sua anima, la sua storia, la sua efficienza. Cos’è un festival digitale? Un concorso digitale? Dovremmo innanzitutto chiedere ai proprietari dei diritti delle opere se sono d’accordo.

Vedere i film di Wes Anderson e Paul Verhoeven su un computer? Scoprire Top Gun 2 o Soul della Pixar in un posto che non sia un cinema? Sono pellicole che sono state rinviate proprio perché devono essere mostrate sul grande schermo, perché dovremmo mostrarle PRIMA su un computer?

Continua Fremaux:

I registi cinematografici sono animati dall’idea di mostrare i loro film sul grande schermo e condividerli con altri a eventi come i festival, non sono interessati a farli finire su un iPhone. Se tutti i festival venissero cancellati, ci troveremmo a dover ragionare su un modo per mostrare i film per evitare di buttare un anno, ma non penso che la soluzione sarebbe un’alternativa precaria e improvvisata di Cannes e Venezia.

L’edizione 2020 di Cannes è slittata, si parla della possibilità di fissarla a fine giugno ma in realtà è probabile che salti del tutto. La selezione prosegue, e la data di registrazione per i film è stata estesa di un mese.

Vi terremo aggiornati!

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