Di Disney+ abbiamo parlato – e continueremo a parlare – spesso e volentieri.

Nel corso della nostra coverage relativa alla piattaforma streaming della Casa di Topolino, abbiamo discusso anche di come certe pellicole propongano dei disclaimer per ricordare al pubblico che, ad esempio, un determinato film o cartone animato “è presentato così come è stato concepito in origine e potrebbe contenere rappresentazioni culturali ormai superate”.

Nelle ultime ore però si sta parlando di due lungometraggi un po’ più recenti rispetto a Classici d’Animazione come Dumbo. Nello specifico i film finiti sotto l’occhio dei riflettori sono Splash – Una sirena a Manhattan, pellicola di Ron Howard datata 1984 e Lilo & Stitch, cartoon del 2002 scritto e diretto da Dean DeBlois e Chris Sanders.

Partiamo proprio da Splash che, in due scene, è stato modificato per coprire con dei goffi capelli realizzati al computer o un effetto sfocatura la nudità di Daryl Hannah. Una è quella in cui Madison è nuda, ripresa di spalle, e cammina verso la statua della libertà, l’altra quella in cui la ragazza si tuffa nell’oceano di fronte al personaggio di Tom Hanks.

Partiamo proprio da quest’ultima che nella versione presente su Disney+ è diventata così:

 

 

In originale era così:

 

 

Nella scena presso la Statua della Libertà, il sedere di Daryl Hannah appare così, blurrato:

 

Splash

 

C’è stato chi, ironicamente, ha notato che il medesimo procedimento non è stato adottato per il sedere di Hulk in Thor: Ragnarok:

 

 

Variety ha chiesto dei chiarimenti ai portavoce di Disney+ che però, al momento, non si sono ancora espressi. Vale la pena notare che il Rating ricevuto originariamente da Splash era PG, quindi perfettamente in linea con gli standard della piattaforma streaming della major.

In quanto a Lilo & Stitch, specifichiamo il perché delle virgolette impiegate nel titolo del nostro articolo.

La notizia che la versione del cartone animato proposta da Disney+ fosse differente da quella originale è storia vecchia.

Si tratta di una curiosità di cui si chiacchiera fin da gennaio:

 

 

Come potete constatare voi stessi, Lilo non si nasconde in un’asciugatrice, ma in un box per la pizza per adempiere ai vari accorgimenti da adottare in materia di sicurezza per i bambini ed evitare fenomeni di emulazione.

Con l’espansione di Disney+ ad altri mercati come quello inglese e italiano, la questione è tornata virale. In realtà si tratta di una versione modificata già esistente da un po’.

Si tratta proprio di quella proposta, al tempo, nel mercato home video britannico.

 

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Cosa ne pensate? Potete dire la vostra nello spazio dei commenti!

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