Quando la 20th Century Fox mise in cantiere X-Men: L’Inizio lo fece con una certa fretta: all’epoca le voci che circolavano erano che lo studio stesse rischiando di perdere i diritti di produzione e doverli restituire ai Marvel Studios. Quando Matthew Vaughn fu ingaggiato per dirigere il film nel 2010, il tempo a disposizione per mettere tutto insieme non era molto: solo quattordici mesi tra l’inizio dello sviluppo e l’uscita in sala.

Parlando con The Hollywood Reporter, la sceneggiatrice Jane Goldman ricorda l’enorme pressione sotto la quale lei e Vaughn si trovarono per finalizzare uno script nel minor tempo possibile:

Volevano che la sceneggiatura fosse pronta nell’arco di sole tre settimane, avviando nel frattempo la preproduzione.

La moglie di Vaughn, Claudia Schiffer, stava avendo un figlio e fu così gentile da accettare che le riunioni si svolgessero persino in ospedale:

Ricordo che io e lui ci incontrammo nella sua camera in ospedale. È stata davvero paziente a riguardo. Andavo a casa, scrivevo per 16 ore al giorno. Ricordo che fu un periodo davvero, davvero frenetico: Matthew stava già guardando i set e vagliando gli attori. Ricordo che fu veramente una corsa contro il tempo.

Nonostante la fretta nella realizzazione (che si nota soprattutto negli effetti visivi), X-Men: L’Inizio ricevette una buona accoglienza da parte del pubblico e della critica. Costato 160 milioni di dollari, ne raccolse più di 350 e permise la realizzazione di Giorni di un Futuro Passato, che ebbe ancor più successo.

 

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