Il 26 aprile 2019 usciva nei cinema americani Avengers: Endgame, e un anno dopo i registi Anthony e Joe Russo ricordano in un’intervista pubblicata da Deadline l’esperienza a loro più cara in quel momento così importante della loro carriera e del cinema in generale (il film è infatti diventato il maggiore incasso globale di sempre senza contare l’inflazione):

Esattamente un anno fa tutti parlavano del box-office di Avengers: Endgame, che era uscito in 4,600 cinema e veniva proiettato 24 ore al giorno. Cosa ricordate di quel momento?

Joe Russo: Il mio ricordo più caro è quando Anthony, Kevin Feige, Markus & mcFeely e Lou D’Esposito ci infilammo di soppiatto nel Westwood Theater la sera della prima proiezione, per vedere il film con il pubblico. Non ho mai avuto un’esperienza simile in un cinema, dove il pubblico è così connesso a livello viscerale ed emotivo con ciò che viene proiettato sullo schermo, esprimendosi così tanto. Avevamo i brividi, e ci sono venute le lacrime agli occhi almeno un paio di volte, rendendoci conto di aver raccontato una storia che ha avuto un impatto comune così grande. Qualcosa che non dimenticheremo mai.

Anthony Russo: Siamo cresciuti a Cleveland, con la musica rock: andare ai concerti era tutto. Essere in un cinema che sembra un’arena rock è una cosa che non mi sarei mai immaginato di sperimentare. Vedere il pubblico seguire un film con quell’energia e quel fervore, condividendolo l’un l’altro e alimentandosi a vicenda. Non mi sarei mai aspettato nulla di simile, e vederlo accadere proprio con quel film… è stato veramente un onore, perché non sai mai dove ti può condurre l’arte o il cinema. È stato bello partecipare a quel momento.

Qualche settimana fa è diventato virale un video che documentava l’atmosfera elettrizzante di un cinema durante la prima proiezione di Avengers: Endgame:

L’intervista è stata realizzata in occasione dell’uscita di Tyler Rake, il film con Chris Hemsworth da loro prodotto e disponibile su Netflix. I fratelli Russo sono comunque convinti che un’esperienza come quella cinematografica continuerà a essere necessaria e impossibile da replicare altrimenti:

Il cinema sarà complicato per un anno o due, ma siamo convinti che non sparirà. Vorremo sempre vivere quell’esperienza comunitaria. Si tratta solo di questioni economiche, la qualità dei film in digitale è sempre più alta e la qualità delle attrezzature in giro per il mondo migliora sempre di più. Questa nuova generazione non ha paura di vedere film sul cellulare e sul computer. Ma la cosa speciale di un film come Endgame è che cerca di replicare la sensazione che abbiamo avuto noi da piccoli al cinema: l’emozione che sentivamo entrando in un una sala buia con un gruppo di persone che non conoscevamo, essere ispirati, commossi, ridere, piangere e lasciare la sala con sensazioni che ci avrebbero seguito per giorni. E poi tornare a rivedere lo stesso film più e più volte. In Endgame abbiamo creato quella connessione ed è stato un grande obiettivo raggiunto.

 

 

 

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