Il finale di Tyler Rake (in originale Extraction), l’action movie diretto da Sam Hargrave con protagonista Chris Hemsworth e prodotto dai Fratelli Russo (leggi la recensione), disponibile su Netflix da qualche giorno, è senza dubbio ambiguo.

Il protagonista Tyler Rake, che all’inizio della pellicola vediamo lanciarsi da un dirupo giù in uno specchio d’acqua, arriva a sacrificarsi per assicurarsi che il piccolo Ovi (Rudraksh Jaiswal), nel quale rivede inevitabilmente suo figlio morto a soli sei anni per un linfoma, riesca a mettersi in salvo attraversando il ponte. L’uomo, colpito da Farhad (Suraj Rikame), sembra quindi morire davanti agli occhi di Ovi e Nik (Golshifteh Farahani), lasciandosi cadere dal ponte giù nel fiume. Ma nell’ultima scena del film vediamo Ovi tuffarsi in piscina (una scena molto simile a quella iniziale con Tyler), e quando il ragazzo esce dall’acqua vediamo, sullo sfondo, una figura che sembra essere proprio quella di Tyler Rake.

Ma è un sogno o è la realtà? Tyler Rake è vivo o è morto?

La domanda è stata posta da Collider al regista, che non si è voluto sbilanciare troppo:

Quello che speriamo che accada è che si generi una discussione tra il pubblico: sono gli spettatori a decidere cosa preferiscono.

In realtà un finale di questo tipo permette di chiudere il film in maniera cupa, ma anche di lasciare uno spiraglio aperto per un possibile sequel. Ma il finale originale del film, scritto da Joe Russo, era molto più esplicito:

C’era una versione del film in cui il sacrificio era più evidente. Lo abbiamo mostrato al pubblico, e non ci ha sorpreso il fatto che molte persone lo volessero far sopravvivere, e alcuni lo preferissero morto. Il pubblico era diviso, quasi metà e metà. Il nostro obiettivo è quello di creare un film che piaccia alla maggior parte delle persone senza compromettere l’integrità della storia. Quindi abbiamo pensato a questo compromesso, un finale ambiguo. Per chi pensa che questa storia sia completa, perché è una storia di redenzione attraverso il sacrificio, Tyler è una visione. Chi invece ha amato Tyler Rake, Chris Hemsworth, e vuole un sequel, allora penserà “No! Non potete ucciderlo” e vedrà Tyler lì, che guarda verso il pubblico. Per questo abbiamo mantenuto la figura fuori fuoco.

Ma qual è il finale preferito del regista? Probabilmente quello in cui Tyler muore, visto che è stata una sua idea:

È tutta una questione di test. Avevamo girato diversi finali, vari modi per chiudere questa cosa. Nella sceneggiatura originale Tyler non sopravvive, è stata una mia idea. La sua storia era completa, il suo viaggio si concludeva con la redenzione grazie al sacrificio.

Il finale ambiguo invece è stato suggerito dal capo della produzione cinematografica originale di Netflix, Scott Stuber:

È stata un’idea molto astuta, suggerita dal capo dei film di Netflix. Ricorderò sempre il suo suggerimento: bisogna tenere presente la differenza tra un finale intellettualmente soddisfacente e un finale emotivamente soddisfacente. Abbiamo ragionato su cosa fosse più soddisfacente a livello emotivo: il fatto che viva o che muoia? E il voto, in quel senso, ha portato alla vittoria il fatto che fosse vivo. Il ragazzino gli aveva dato qualcosa per cui vivere. Quello che vedete nel film, insomma, è un compromesso. Molti di noi volevano che non sopravvivesse, e molti altri volevano che sopravvivesse. Alla fine vi abbiamo dato entrambe le possibilità: un finale ambiguo.

Un finale ambiguo che permetterà, eventualmente, a Netflix di ordinare un seguito…

 

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