L’esperimento del lancio digital di Trolls World Tour si sta trasformando in una bella gatta da pelare per la Universal.

Ricorderete che, qualche giorno fa, la major ha diffuso i primi dati ufficiali sugli incassi del cartoon: in poco meno di tre settimane, la produzione targata DreamWorks Animation aveva totalizzato ben 5 milioni di noleggi arrivando a incassare un totale di quasi 100 milioni di dollari (nel mercato domestico).

Jeff Shell, CEO di NBCUniversal, aveva così commentato la notizia sul Wall Street Journal:

I risultati di Trolls World Tour hanno superato le nostre aspettative e dimostrano la validità di uno strumento come il PVOD. Non appena i cinema riapriranno, ci aspettiamo di distribuire film in entrambi i formati.

Una dichiarazione che non era stata accolta a braccia aperte né dalla dirigenza della AMC, la ben nota catena di multisala attiva nei principali mercati cinematografici (controlla infatti anche Odeon Cinemas e UCI Cinemas), né dalla NATO, l’associazione degli esercenti cinematografici americani. L’AMC ha parlato addirittura di un ban delle pellicole della Universal dalle loro sale, trovando alleati anche nella Cineworld e nella UNIC.

Ricordiamo che la Universal aveva risposto alle accuse degli esercenti con una parziale marcia indietro, affermando di “credere assolutamente nell’esperienza cinematografica e di non aver mai detto il contrario“, ma che “come affermato precedentemente, in futuro ci aspettiamo di distribuire film al cinema e, quando lo valuteremo sensato, anche in PVOD“. Insomma: l’impressione generale è un po’ quella del fuoco di paglia.

L’Hollywood Reporter segnala però un’altra magagna.

I talent del voice cast originale, fra i quali Justin Timberlake e Anna Kendrick, vorrebbero una maggiore chiarezza da parte della Universal in materia di profitti della pellicola per le eventuali partecipazioni. Cosa che, a quanto pare, non sarebbe accaduta tanto più che i diretti interessati avrebbero appreso della decisione di distribuire online Trolls World Tour solo ed esclusivamente nel momento in cui lo studio ha annunciato ufficialmente la mossa.

Come fa notare la testata, spesso e volentieri le compensazioni per il cast vocale dei film animati sono collegate agli utili ottenuti al box office, dati che possono essere resi noti da realtà esterne, mentre per quanto riguarda quelli delle vendite e noleggi digital bisogna fare affidamento solo ed esclusivamente a quanto comunicato dalla major di turno.

E nel caso di Trolls World Tour, nonostante i trionfanti proclami di Jeff Shell, c’è anche chi è convinto che il film sia ancora in rosso e che, addirittura, potrebbe finire per non andare mai in attivo. Per contro, altri ritengono che la Universal potrebbe ancora ricavare utili per un ammontare di circa 40 milioni tenendo conto di tutte le varie fonti di entrate da sfruttare. I rappresentanti legali delle parti coinvolte nella vicenda starebbero cercando di trovare un modo per giungere a un qualche genere di compromesso.

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