In occasione dello Star Wars Day, ha debuttato su Disney+ Disney Gallery: The Mandalorian, la serie documentario backstage in otto episodi dedicati alla realizzazione di The Mandalorian la prima produzione live action basata sul mondo di George Lucas pensata per il piccolo schermo. Al momento sono disponibili i primi due episodi: il primo dedicato ai registi coinvolti, il secondo dedicato all’eredità e al significato che ha Star Wars per chi è stato chiamato a lavorare sulla serie.

Queste prime due puntate si sono già rivelate una vera e propria miniera d’oro d’informazioni peraltro non collegate solo ed esclusivamente alla saga di Star Wars. Vi abbiamo già raccontato l’aneddoto di Taika Waititi relativo agli oggetti di scena “elemosinati” alla Weta Workshop impiegati per il suo Vita da Vampiro (What We Do in the Shadows). In buona sostanza si trattava di “scarti di lavorazione” del Signore degli Anelli.

È sempre da Disney Gallery: The Mandalorian che Kathleen Kennedy, la presidente della Lucasfilm, ha avuto la possibilità di illustrare come e perché, secondo lei, George Lucas abbia deciso di tornare dietro alla macchina da presa per la Trilogia Prequel.

Gravitavo intorno a lui con i film che sono stati fatti in mezzo alle due Trilogie di Star Wars, quelli di Indiana Jones. Non penso che abbia mai smesso di pensare di fare altri film di Guerre Stellari e penso che la decisione sia stata presa proprio durante la lavorazione degli Indy perché non era lui a dirigerli. Erano principalmente dei film di Steven Spielberg, non di George. Una persona come lui, ma diciamo i filmmaker in genere, comincia ad avvertire una certa irrequietezza quando è lontana da quel campo da gioco per troppo tempo, senza stare concretamente sul campo facendo dei film, raccontando una storia e, nel suo caso, senza poter spingere più in là i limiti della tecnologia. Cose che, in parte, facevamo anche con i film di Indiana Jones, ma non agli stessi livelli di Guerre Stellari. Ritengo che ogni singola volta che ci siamo ritrovati a spingere un po’ di più il pedale della tecnologia con quei film, l’idea di quello che questo avrebbe potuto significare per Star Wars abbia seriamente cominciato a ronzargli in testa.

Dal 4 maggio è arrivato su Disney+ anche Star Wars: L’Ascesa di Skywalker. La piattaforma streaming della Casa di Topolino propone ora ai suoi abbonati tutte le pellicole dell’epopea ideata da George Lucas.

Nel cast tornano Mark Hamill (Luke Skywalker), Anthony Daniels (C-3PO), Billy Dee Williams, Carrie Fisher (grazie a materiale d’archivio) e ovviamente i nuovi protagonisti Daisy Ridley, Adam Driver, John Boyega, Oscar Isaac, Domhnall Gleeson, Kelly Marie Tran, Joonas Suotamo, Billie Lourd (figlia di Carrie Fisher), Lupita Nyong’o. Nuovi membri del cast sono Naomi Ackie, Keri Russell e Richard E. Grant.

Scritto da Abrams con Chris Terrio, il film è prodotto da Kathleen Kennedy, Abrams e Michelle Rejwan.

Nella troupe John Williams (colonna sonora), Dan Mindel (fotografia), Rick Carter Kevin Jenkins (scenografi), Michael Kaplan (costumi), Neal Scanlan (creature e droidi), Maryann Brandon e Stefan Grube (montaggio), Roger Guyett (effetti visivi), Tommy Gormley (primo assistente regista) e Victoria Mahoney (regista di seconda unità).

Cosa ne pensate di questo aneddoto su George Lucas e la Trilogia Prequel di Star Wars raccontato da Kathleen Kennedy? Ditecelo nei commenti!

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