La Blumhouse, la casa di produzione di Jason Blum, è pronta a tornare in attività con un progetto che potrebbe stabilire una sorta di vero e proprio precedente nella ripartenza di Hollywood in questa fase di convivenza col nuovo Coronavirus.

L’Hollywood Reporter scrive che la Blumhouse ha intenzione di realizzare un lungometraggio da circa 6.5 milioni di dollari di budget da girare completamente all’interno dei lotti produttivi della Universal in maniera tale da monitorare il più possibile attività e spostamenti di cast e troupe in quello che, come accennato in apertura, potrebbe essere il nuovo percorso da seguire nella produzione dei film ai tempi del COVID-19.

La testata spiega che, naturalmente, si tratterà di una vera e propria scommessa per Jason Blum, la sua Blumhouse e la major a essa affiliata perché l’investimento, esiguo per gli standard di un colosso come la Universal, non sarà coperto da alcuna forma di assicurazione. Un “lusso” che le produzioni indipendenti, magari dal budget analogo, non potrebbero mai e poi mai permettersi per la mancanza di quelle “spalle larghe” che uno studio può invece avere.

Il cast e i membri della troupe alloggerebbero in un hotel nei paraggi del set e verrebbero messi a punto una serie di protocolli di sicurezza anti COVID-19 (tra cui l’assenza dei servizi di ristorazione).

Una fonte ben informata dei fatti illustra così la situazione:

Le produzioni Blumhouse, nello specifico, sono tendenzialmente molto più piccole rispetto allo standard hollywoodiano e richiedono meno personale, periodi di riprese più brevi e tempistiche ridotte di lavoro sulle location. Tutte ragioni per cui si può ipotizzare una produzione da realizzare in toto nelle strutture della Universal. La Blumhouse e la Universal non andranno avanti fino a che non avremo ottenuto il via libera dalle autorità sanitarie della città e della contea. Il planning della pre-produzione non viene effettuato all’interno del lot. C’è un piccolo team di filmmaker ed executive dello studio che stanno lavorando a questi film da remoto perché chiaramente la prima e maggiore priorità è la sicurezza delle persone e nessuno vuole fare qualcosa di affrettato.

Qualche settimana fa, in un articolo del Los Angeles Times, Jason Blum aveva già avuto modo di spiegare che, a suo modo di vedere, a Hollywood sarà più semplice ripartire con le produzioni dal profilo più modesto, mentre per quel che riguarda i blockbuster le attese saranno drasticamente più lunghe:

Credo che le produzioni più piccole, grazie ai test fatti su team più piccoli, potrebbero ripartire prima, ma non credo che assisteremo alla riavvio delle riprese di un film dalla portata produttiva più grande, come quelli dei Marvel Studios o gli altri blockbuster. La vera risposta alla tua domanda si basa tutta sul “si potrà ripartire quando i test sanitari in America saranno all’altezza di quelli di altri paesi”, cosa che ancora non possiamo dire.

Vi invitiamo a prendere visione di quanto indicato sul sito del Ministero della Salute in merito al nuovo Coronavirus.

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