«Che bello!» esclamerete voi. «Finalmente Netflix ha caricato La doppia vita di Veronica e il coltissimo pubblico nostrano gli sta tributando il giusto omaggio!».
Be’, quasi, o meglio, no, per nulla: 365 giorni, questo il titolo del capolavoro in questione, c’entra con Kieślowski più o meno quanto c’entra con il defunto papa Wojtyla, vale a dire che provengono dallo stesso Paese e le somiglianze finiscono lì. Usiamo il termine “capolavoro” non a caso, ma con accuratissimo sarcasmo: 365 giorni è un prodotto agghiacciante sotto quasi tutti i punti di vista, e incidentalmente quel poco che si salva coincide, se dovessimo formulare un’ipotesi, con il motivo per cui sta avendo tutto questo successo in Italia.
E non solo: stando a questa fonte polacca che abbiamo passato per Google Translate, “la storia di Laura e Massimo è apparsa in prima linea nelle produzioni selezionate dagli utenti di Netflix, tra...
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