Mulan è finalmente disponibile alla visione da parte del pubblico. Ma non, come ci si sarebbe aspettati prima dell’emergenza Coronavirus, in sala, bensì tramite un servizio “VIP” della piattaforma Disney+.

La decisione di saltare l’uscita theatrical anche in paesi che hanno già riaperto le sale ha suscitato non poche perplessità. È notizia recente la decisione di distribuire, per ora come unica eccezione, il film nelle sale cinesi. Unico mercato che, per ora, vedrà il film sul grande schermo.
Per andare in fondo a questa controversa decisione di mercato, che molti hanno interpretato come uno shock test eseguito dalla Disney per tastare il terreno verso un futuro sfruttamento del canale on demand, Deadline ha intervistato Jason Reed, il produttore del film.

Alla domanda relativa a chi spettasse la decisione di fare uscire Mulan su Disney+ il produttore ha risposto:

Non ho preso parte nella decisione. Sapevamo che era una possibilità e siamo stati molto coinvolti nella discussione per decidere dove e quando fare uscire il film, ma l’ultima parola per la decisione è sempre stata della Disney. 

Reed non crede che l’attuale situazione sia, sul lungo periodo, uno svantaggio per il cinema. Anzi, ritiene che la rottura delle finestre di sfruttamento rigide (sale di prima visione, di seconda, diritti televisivi ecc…) possa aiutare a collocare meglio l’offerta. Lo streaming, secondo le sue parole, può essere un ottimo strumento soprattutto per i piccoli film di qualità che, altrimenti, non troverebbero posto nelle sale. Ma per quanto riguarda i blockbuster lo scenario ipotizzato è ben diverso: 

Se è un grande film spettacolare che richiede una theatrical release, allora potrebbe andare nei cinema con una lunga tenitura. Oppure potrebbe restare meno in sala ed essere distribuito per via elettronica come uno SVOD premium. Personalmente credo che l’esperienza in sala continuerà a prescindere dai trend di mercato perché sono convinto ci sia un vero valore aggiunto nella visione collettiva di un film.

La discussione si è quindi spostata sul fiorire di remake in live action dei film di animazione Disney. I titoli da reinterpretare sono ancora molti, ma la riserva di titoli non è illimitata. Jason Reed è però fiducioso che, anche se il parco di film da cui pescare è limitato non ci sono ostacoli per continuare a raccontare storie, anche altre storie, secondo lo stile Disney. Probabilmente, secondo il produttore, non ci sarà nei prossimi anni una versione live action di Forzen o di Oceania, ma è più probabile che vedremo delle nuove principesse totalmente originali.

E questo può avvenite grazie ai diversi modelli di business che l’azienda sta sviluppando contemporaneamente, tra la sala cinematografica, lo streaming e un ibrido dei due. Questa diversificazione, secondo Reed, darà più libertà di raccontare storie con sempre maggiore libertà creativa. Il pubblico riceverà quindi un numero maggiore di storie, variando la proposta attraverso una release non per forza e non sempre esclusivamente cinematografica.

Cosa ne pensate della strategia adottata da Disney per l’uscita di Mulan? Avete già visto il film? Fatecelo sapere nei commenti!

Fonte: Deadline

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