Nelle ultime ore l’hashtag Cancel Netflix è entrato in tendenza su Twitter (anche in Italia) e sta raccogliendo sempre più consensi. Il motivo è il film Donne ai primi passi (anche noto come Cuties negli Stati Uniti e Mignonnes in Francia), il debutto alla regia della regista franco-senegalese Maïmouna Doucouré disponibile dal 9 settembre.

Ad agosto vi avevamo parlato della polemica nata attorno alla locandina internazionale del film Netflix che non solo era diversa da quella francese (utilizzata per il Sundance Film Festival), ma anche più controversa in quanto accusata di ipersessualizzare la figura delle bambine protagonista. La polemica è da subito esplosa sui social e si è passati velocemente dalla critica moderata sul contenuto alle minacce di morte verso la regista, tempestata di messaggi intimidatori e attacchi personali.

Doucouré aveva commentato la polemica in questi termini:

È tutto accaduto molto velocemente perché, dopo lo slittamento del film, ero concentrata sull’uscita della pellicola in Francia. Ho scoperto il poster nello stesso momento in cui l’ha scoperto il popolo americano. La mia reazione? Surreale come esperienza. Non avevo visto il poster se non dopo che le persone hanno iniziato a pubblicarlo sui social, chiamandomi in causa, scrivendomi in privato e attaccandomi personalmente. Non capivo che cosa stesse succedendo. È stato allora che sono andata a vedere il poster.

Ho ricevuto moltissimi attacchi alla mia persona da parte di chi non aveva neanche visto il film credendo che io avessi realizzato un film a favore dell’ipersessualizzazione delle bambine. Ho ricevuto numerose minacce di morte a riguardo.

La regista aveva poi dichiarato di aver discusso con Netflix, in particolare con il co-amministratore delegato Ted Sarandos:

Abbiamo avuto parecchie discussioni in proposito. Netflix si è scusato pubblicamente e anche personalmente con me. Questi servizi di streaming sono una grande opportunità per far sì che le mie storie e i messaggi che voglio mandare arrivino a più persone possibili.

La polemica sembrava destinata a scemare, ma l’uscita del film il 9 settembre non ha fatto altro che peggiorare la situazione, a tal punto da scatenare una reazione a catena che adesso pretende la chiusura del colosso dello streaming.

Il motivo è l’accusa di inneggio alla pedofilia, ipersessualizzazione di minori e pornografia minorile nel film che la regista aveva concepito in realtà come una denuncia di tali comportamenti. Intanto una petizione su Change ha superato le 600.000 firme, mentre su Twitter ci sono esempi di “dove ci ha condotti la nostra cultura“.

Netflix intanto ha diffuso la seguente dichiarazione, difendendo il film:

Cuties è una critica sociale della sessualizzazione delle bambine. È un film vincitore di premi che narra una storia potente sulla pressione che le giovani ragazze affrontano sui social network e più in generale dalla società man mano che crescono. Invitiamo tutte le persone interessate a questi argomenti a guardare il film.

 

 

 

 

 

 

 

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