Un termine complesso che, in realtà, non lo è.
Da decenni infatti il cinema sii sta interrogando sull’atto della visione e la presunta passività dello spettatore. Alex DeLarge costretto alla cura Ludovico in Arancia Meccanica non è altro che la visione di Kubrick sul tema. Ma anche film come Strange Days, in cui tramite “visore” si possono rivivere i ricordi altrui, o Holy Motors dove viene mostrato un pubblico anestetizzato di fronte allo schermo, entrano a far parte di questo dibattito. L’elenco di voci nella discussione è vasto quasi come il cinema stesso.
Vivian Sobchack, una delle più grandi teoriche di cinema, nei suoi studi di fenomenologia del film ha dimostrato una figura di spettatore che reagisce alle immagini in maniera sinestetica. ...
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