Il regista ha parlato di entrambi i progetti in una recente intervista con il Guardian, di cui vi riportiamo un estratto:
Aggiungerai il tuo Pinocchio in stop-motion a una lunga lista di rivisitazioni. È noto che tu sia particolarmente affascinato da Franknstein – Il tuo Pinocchio sarà una sorta di Frankenstein?
Non li ritengo troppo vicini, ma sono simili. Parliamo di due creature che vengono gettate in un mondo che devono capir da soli. Attraversano entrambi un viaggio morale e spirituale. Ho pensato che Pinocchio potesse essere un’occasione fantastica per parlare di disobbedienza. L’obbedienza non è una virtù, è un fardello. La disobbedienza è il seme della ragione, è un modo desiderabile per acquistare un’anima. Credevo che uno sfondo interessante in cui ambientare Pinocchio potesse essere l’ascesa di Mussolini. Un’epoca interessante per un burattino che si rifiuta di obbedire.
Quanto a Nightmare Alley, il regista lo ha definito un “interessante miscuglio di cose”:
Non mi piacciono le cose semplici, mi piace combinare cose che non andrebbero messe insieme. Come le difficoltà del dopoguerra civile in Spagna con una fiaba; o un melodramma nello stile di Douglas Sirk su una divinità anfibia con una storia d’amore di risveglio sessuale.
Quale è il progetto che più attendete di Guillermo del Toro?
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