Enola Holmes, facciamo chiarezza sul finale del film numero 1 su Netflix

Mercoledì scorso, il 23 settembre per intenderci, è arrivato su Netflix Enola Holmes, il film tratto dalla serie di romanzi Enola Holmes Mysteries scritti da Nancy Springer con protagonista Millie Bobby Brown nelle vesti della sorella di Sherlock, che invece è interpretato da Henry Cavill.

La pellicola, prodotta dalla Legendary Pictures, era inizialmente concepita come opera destinata alla sala poi, ad aprile, con un sagace tweet diffuso dal profilo ufficiale, il gigante dello streaming ha comunicato al mondo intero l’acquisizione del lungometraggio. A quel tempo non c’era ancora una data di debutto online, ma era comunque una notizia di non poco conto: data la presenza, sia come protagonista che come co-produttrice, della star di Stranger Things Millie Bobby Brown davamo già per scontato che Enola Holmes avrebbe generato un certo quantitativo d’interesse fra i sottoscrittori della piattaforma.

E, difatti, così è stato.

Il film occupa stabilmente la prima posizione nella Top Ten dei più visti in Italia (primato raggiunto non solo nello stivale fra l’altro).

 

top ten netflix

 

Come vi abbiamo spiegato nella nostra recensione del film, la trama di questo giallo deduttivo dal sapore inevitabilmente attuale nella sua costruzione sincopata dove la quarta parete viene costantemente rotta con una certa efficacia e tempismo da Millie Bobby Brown, si suddivide in due segmenti investigativi principali: il primo, che viene poi accantonato per un po’ dalla minore, anagraficamente e non di certo per capacità e intelletto, degli Holmes, è quello relativo alla scomparsa di sua madre, Eudoria Holmes (Helena Bonham Carter). Il secondo ruota intorno ai complicati legami e rapporti familiari del giovane visconte Tewkesbury, marchese di Basilwether (Louis Partridge), in fuga da mamma, nonna e zio e sulle cui tracce c’è anche Linthorn, quello che, inizialmente, sembra un normale investigatore che si rivela poi essere uno spietato killer assoldato da… ne riparleremo più avanti. Ma quando c’è di mezzo Burn Gorman sappiamo che è meglio non fidarsi troppo.

Fra crisantemi, anagrammi, mosse di Ju-Jitsu e gli immancabili travestimenti, cerchiamo di mettere insieme i pezzi del puzzle della doppia indagine condotta da Enola Holmes.

 

La scomparsa di Eudoria Holmes

Il prologo del film è, chiaramente, votato all’esposizione del carattere della protagonista della vicenda, Enola Holmes, e alla spiegazione del profondo e solido rapporto che la ragazza ha costruito, nel tempo, con sua madre. I suoi fratelli Sherlock e Mycroft hanno lasciato la tenuta di famiglia, Ferndell Hall, quando lei era ancora molto piccola e, inevitabilmente, madre e figlia hanno cementato incredibilmente il loro rapporto: Eudoria le trasmette l’amore per le scienze, la lettura, lo sport e la lotta, i giochi di logica. Ma, soprattutto, le insegna un valore importantissimo e decisamente “moderno” per l’epoca in cui si svolge la storia, anni in cui l’emancipazione femminile non era certo all’ordine del giorno: deve imparare a “bastare a sé stessa”, a essere indipendente.

Ed è proprio il tema del femminismo a permeare il “primo caso” su cui Enola concentrerà la sua attenzione. Tutto parte quando, nel giorno del suo sedicesimo compleanno, scopre che sua madre è scomparsa. Apparentemente senza lasciare traccia. Apparentemente appunto, perché, d’altronde, stiamo pur sempre parlando di colei che ha messo al mondo Sherlock ed Enola (Mycroft, anche qua, è più interessato a questioni politiche che alle investigazioni).

Dopo essere sfuggita alle maglie del maggiore degli Holmes, Mycroft, deciso a far sì che sua sorella riceva un’educazione più canonica, vittoriana, meno ribelle e scarmigliata, Enola riesce ad arrivare a Londra grazie agli indizi che Eudoria aveva lasciato disseminati ma percepibili solo da occhi particolarmente attenti nella magione di famiglia. Indizi che la ragazza cerca di collegare alla strana esperienza avuta un giorno in cui, alzandosi nel bel mezzo della notte, aveva scoperto sua madre intenta a discutere, impiegando parole in codice e tutto il bagaglio dei sobillatori, con un gruppo di altre donne in quella che aveva tutti i contorni di una riunione cospirativa di qualche genere.

Nella capitale dell’Impero Britannico, l’investigatrice in erba scopre, per prima cosa, che la genitrice faceva parte di un gruppo di donne decise a combattere per delle riforme politiche a favore dell’universo femminile e poi un deposito a Limehouse Dock pieno zeppo di bombe, materiale esplosivo e volantini che invitano alla disobbedienza civile. Anche violenta se serve. Tutto sembra indicare che Eudoria faccia parte di un movimento per i diritti delle donne deciso a far sentire la propria voce in maniera “esplosiva” se necessario. Quando il momento dell’azione si stava avvicinando, Eudoria opta però per il nascondersi dai radar.

In uno dei momenti finali della pellicola, Eudoria ed Enola, finalmente, si ritrovano. Il caso del giovane visconte Tewkesbury, marchese di Basilwether è stato archiviato, la riforma progressista è passata grazie al voto decisivo di questi e senza bisogno di bombe. Ma su questo torneremo più avanti.

La madre non ha molto tempo “Non posso restare a lungo, potrebbero osservarci”, ma si scusa con la figlia e le spiega di essere scappata senza fornirle indicazioni precise proprio per garantirle una maggiore sicurezza:

“Mi dispiace. Mi dispiace. Avrei voluto dirti dove stavo andando, ma non era sicuro”

“Siete al sicuro ora”

“Io non ti ho lasciata perché non ti amavo più Enola. L’ho fatto per te. Perché io non potevo sopportare che questo mondo fosse il tuo futuro. Dovevo combattere. Devi fare parecchio rumore, se vuoi essere ascoltata. È buffo, credevo che sarei stata io quella che avrebbe cambiato il mondo. Parlo della riforma. È vero? Sei stata tu? Che donna che sei diventata. Grazie dei tuoi Iris. Se mai dovessi avere bisogno di me, io li cercherò”

Eudoria deve darsi nuovamente alla macchia per via dei suoi trascorsi.

Ma sua figlia ora è pronta ad affrontare la vita con piena consapevolezza delle proprie capacità.

 

Enola Holmes

 

Il caso del giovane visconte Tewkesbury

“Ho corrotto un facchino per farmi salire a bordo”.

Sono più o meno queste le prime parole che il giovane visconte Tewkesbury proferisce a Enola Holmes uscendo da… un borsone da viaggio! Per sfuggire ai suoi familiari e riuscire a salire nel treno dove incontra casualmente, in uno scompartimento, la ragazza, Tewkesbury aveva dovuto impiegare questo sagace accorgimento.

Il ragazzo sta scappando dai suoi familiari per motivi che ancora non conosciamo.

Sulle sue tracce – viene subito notato da Enola – c’è anche un detective. Che forse tanto detective non è.

La giovane non è minimamente interessata alle faccende del nobile e decide di abbandonarlo al suo destino nello scompartimento: se verrà acciuffato da colui che lo sta inseguendo non è affar suo, d’altronde. Ma quando “l’uomo in nero” Burn Gorman irrompe nella cabina di Tewkesbury, Enola, che è ancora a portata di orecchio, sente le grida e i rumori tipici di una colluttazione e decide di tornare sui suoi passi. Apre la porta dello scompartimento e vede che l’uomo sta tentando di scaraventare il ragazzo fuori dal treno in corsa. Dopo aver tramortito con successo il killer, i due riescono rocambolescamente a scappare e ad abbandonare il mezzo di locomozione.

I due si recano a Londra e, parlando con il ragazzo durante il tragitto, Enola scopre che non si tratta del classico e pomposo rampollo di una nobile famiglia inglese, con la testa infarcita di ideali conservatori, ma il contrario: visto che suo padre è morto in un incidente, Tewkesbury si appresta a entrare nella Camera dei Lord portando con sé un bagaglio di visioni decisamente progressiste.

 

Tewkesbury

 

Dopo aver salutato il visconte per tornare a impegnarsi su ciò che le premeva di più, ritrovare sua madre, Enola comincia a capire un po’ meglio il funzionamento di un settore, quello dei giochi di potere della politica britannica, di cui era sostanzialmente all’oscuro. I Lord stanno per votare una riforma che, se approvata, garantirebbe la nascita di una società maggiormente progressista, una dove le donne sarebbero state trattate in maniera più equa, con una maggiore concessione di diritti che, per gli uomini, erano la prassi.

Visto che la capacità di mettere insieme indizi apparentemente scollegati è peculiarità precipua degli Holmes, Enola capisce che, per un po’, le indagini sulla scomparsa di sua madre possono essere messe in secondo piano. È più opportuno concentrarsi sul capire perché qualcuno vuole vedere morto Tewkesbury, che ha ereditato gli ideali progressisti del padre morto in un incidente che, a questo punto, assume più i contorni dell’omicidio.

Qualcuno non vuole che lui entri nella Camera dei Lord per votare la promulgazione della riforma.

I sospetti iniziali vanno tutti in direzione dell zio, deciso a vedere il nipote arruolato nell’esercito impegnato all’estero, ma, nello “showdown finale” nella magione dei Tewkesbury, Enola (e lo stesso giovane) scopre che la mente dietro il piano omicida è sempre stata la nonna. Quella stessa nonna che lei aveva già incontrato in un momento precedente del film, un passaggio dove la matriarca della nobile famiglia, passeggiando nei boschi della tenuta, aveva esplicitato alla ragazza, che si era spacciata come assistente di Sherlock Holmes, il fatto che per lei era importante preservare gli ideali inglesi in un mondo che stava diventando sempre più instabile “per la salvaguardia e la sicurezza del nostro paese”.

“Probabilmente avete un pensiero più moderno. Anche mio figlio era per la modernità. Non pensava mai al presente, ma sempre a ciò che avrebbe potuto essere. Sospetto che mio nipote sia come lui. La vera gloria dell’Inghilterra è il presente. Vedete?”

“Io vedo tanta beltà”

“Risposta molto sensata.”

Ed è per questo che l’anziana nobile, alla fine del film, cerca di eliminare il nipote dopo che lui ed Enola sono riusciti a mettere fuori gioco il killer di Burn Gorman. Spara un colpo di fucile al giovane che, in maniera molto scaltra, si era però tutelato indossando una lamina di metallo antiproiettile e il piano ordito dalla donna, con cui la madre e lo zio di Tewkesbury non avevano peraltro nulla a che fare, fallisce.

A questo punto, “l’indiretto collegamento” fra i due casi è evidente: anche se la scomparsa di Eudoria Holmes non aveva nulla a che fare con la congiura della vecchia nobile, decidendo di mettere da parte le indagini sulla scomparsa di sua madre per dedicarsi al capire perché c’era chi voleva vedere morto il giovane Tewkesbury, Enola riesce a far sì che il voto del visconte risulti decisivo in quella battaglia che sua madre e le sue compagne erano decise a portare avanti con metodi che potevano sfociare nella violenza e nella disobbedienza civile.

Ma il futuro che Enola Holmes vuole costruire si basa su altri ideali.

“Dunque, in conclusione: io mi chiamo Enola. Che al contrario significa Sola (Alone, ndr.). Per essere una Holmes devi trovare la tua strada. I miei fratelli l’hanno trovata. Mia madre anche. E ora devo farlo anche io […] Sono un’investigatrice. Decifro i messaggi. E ambisco a salvare le anime perdute. La mia vita è solo mia”.

La sinossi del film:

Inghilterra, 1884. In un mondo che sta per trasformarsi, Enola Holmes (Millie Bobby Brown) si sveglia nel giorno del suo sedicesimo compleanno scoprendo che la madre (Helena Bonham Carter) è scomparsa, lasciando un’accozzaglia di regali ma nessun indizio apparente di dove sia andata né dei motivi del suo allontanamento. Dopo un’infanzia spensierata, Enola finisce improvvisamente sotto la tutela dei fratelli Sherlock (Henry Cavill) e Mycroft (Sam Claflin), entrambi intenzionati a mandarla in una scuola per signorine “come si deve”. Enola decide di ribellarsi e scappa di casa per andare a Londra in cerca della madre. Dopo essere stata coinvolta in un mistero su un giovane Lord in fuga (Louis Partridge), Enola diventa una super investigatrice, superando in bravura il fratello mentre rivela un complotto che rischia di portare indietro le lancette della storia. ENOLA HOLMES è un nuovo giallo avventura dinamico, tratto dalla celebre serie di libri di Nancy Springer e nel quale il più grande investigatore del mondo si trova alle prese con il suo più temibile rivale fino a quel momento: la sorella adolescente. Il gioco è cominciato.

Cosa ne pensate di Enola Holmes e del suo finale? Ditecelo nei commenti!

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