Dopo Tenet, sembra che il nuovo osservato speciale per capire la direzione in cui andrà il cinema sia diventato No Time to Die. Il nuovo film di James Bond doveva uscire in primavera, è stato rimandato all’autunno e poi nuovamente alla primavera 2021. Ora un nuovo rumour getta nello sconforto non solo i fan che volevano vedere il blockbuster sul grande schermo, ma anche l’intero esercizio cinematografico. Rumour al quale, tuttavia, la MGM ha già replicato.

Ma andiamo con ordine. Il reporter Drew McWeeny ha pubblicato prima su Twitter, e poi in maniera più approfondita sulla sua newsletter (in un numero accessibile gratuitamente), indiscrezioni sulla possibilità che No Time to Die venga venduto a una piattaforma streaming:

Ieri ho menzionato su Twitter il fatto che mi fa sempre più strano vivere in un mondo dove è assai probabile che vedremo il nuovo film di James Bond su Netflix o Apple TV+. Negli ultimi dieci giorni almeno sei persone mi hanno contattato per dirmi che hanno sentito dire che queste due piattaforme stanno discutendo con MGM, EON e suppongo anche Universal per ottenere i diritti del film. Non so se ci sono state altre trattative, ma dubito siano le uniche due realtà interessate.

[…] Richard Rushfield ha commentato queste voci nella newsletter The Ankler, dicendo che Barbara Broccoli sostiene che non c’è una cifra abbastanza alta per farle prendere il considerazione la vendita a una piattaforma. Ma penso che il punto non sia la EON Productions, ma il distributore MGM, che sente sempre più pressioni giorno dopo giorno visto che il suo cash flow dipende da ciò che succede con Bond. Se Apple arriva e propone 600 milioni di dollari (una delle cifre che ho sentito, in realtà, è più alta) per una finestra esclusiva di un anno su un film… non puoi non prestare attenzione a quella cifra, non importa quale sia la tua storia e quanto tu tenga all’esperienza cinematografica. Quando l’ultimo film della saga ha fatto 800 milioni di dollari e in tutto il mondo e qualcuno ti offre praticamente una somma simile per una finestra esclusiva di streaming, non puoi non parlare con queste persone.

[…] Quando fai un film di Bond, firmi anche una tonnellata di contratti con partner promozionali: da orologi da polso ad automobili a superalcolici. Il problema è che quella spinta promozionale era fissata per la primavera del 2020. Non si può cambiare un piano promozionale di quel tipo, perché i soldi della pubblicità sono andati. Hanno già perso tutta la spinta promozionale che avrebbero avuto in primavera, e Bond dipende disperatamente da queste cose. È il colpo più grosso per la MGM. Sono anni che lo studio sta cercando di rimanere a galla. Questo franchise è una delle poche cose che permette loro di sopravvivere, una delle poche cose da incasso sicuro, e le fondamenta di tutto ciò sono le partnership pubblicitarie, che questa volta sono saltate.

Non ho idea se l’accordo preveda anche tutta la library di Bond (avrebbe molto senso) durante l’anno oppure solo un film, ma penso che ne stiano discutendo.

McWeeny termina il suo ragionamento suggerendo che le parti potrebbero anche incontrarsi nel mezzo, con un accordo di streaming esclusivo dopo l’uscita cinematografica. Ma le trattative, a quanto pare, si sarebbero effettivamente tenute. Lo afferma anche Bloomberg, che cita “fonti informate dei fatti”, sottolineando però che la MGM è assolutamente impegnata a rispettare l’uscita cinematografica. Un portavoce dello studio ha infatti affermato:

L’uscita del film è stata rinviata ad aprile 2021 proprio per preservare l’esperienza cinematografica per gli spettatori.

Bloomberg ha anche contattato Amazon Studios, che ha risposto di non essere attualmente in trattative per acquisire il film. Netflix e Apple non hanno commentato.

 

 

 

 

 

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